In relazione ad alcune dichiarazioni alla stampa del Consigliere regionale Alessandra Moretti (“La Regione ha abbandonato la montagna”) l’Ufficio stampa della Giunta regionale del Veneto ha diffuso una nota del soggetto attuatore “Settore rilievo e opere agricolo-forestali” nominato dal Commissario delegato ai primi interventi urgenti di Protezione Civile, Luca Zaia, con l’ordinanza n. 1 del 23 novembre 2018.

“Le critiche della consigliera regionale PD Moretti sono del tutto fuorvianti e frutto di mancanza di conoscenza dell’attività finora implementata dal soggetto attuatore, attività che si passa ora a descrivere.

Il soggetto attuatore nel mese di novembre, immediatamente dopo la calamità ha organizzato alcuni incontri con i Sindaci dei Comuni dell’Altopiano di Asiago (per la precisione il primo tra tutti gli incontri con i Comuni coinvolti nella Regione Veneto) nel corso dei quali sono state condivise le criticità sollevate dagli enti locali in relazione agli schianti degli alberi e le prospettive di intervento future.

I contatti e gli incontri sono quotidiani.

Il soggetto attuatore ha successivamente inviato una nota in data 14.12.2018 all’Unione Montana Reggenza dei Sette Comuni con la quale, al fine di consentire la tempestiva programmazione delle attività da implementare, ha chiesto di conoscere lo stato delle iniziative finora avviate dai Comuni in relazione agli schianti degli alberi chiedendo in particolare di conoscere i dettagli delle aste eventualmente indette dai Sindaci.

Proprio con tale nota è stato portato a conoscenza dell’Unione Montana dei Sette Comuni di aver costituito una filiera di aziende interessate alla gestione delle operazioni di raccolta e smaltimento del legname. Si tratta della più grande filiera del legno finora realizzata in Italia, ed ottimamente referenziata sotto il profilo economico finanziario.

Questo intervento ha costituito un fondamentale primo segno di discontinuità rispetto al passato quando le aste indette dai singoli comuni andavano deserte.

Contrariamente a quanto si legge nell’articolo dunque la mancata indizione delle aste o il loro insuccesso non sono state (soltanto) la conseguenza di una incertezza legata alla mancanza di fondi da destinare alla pulizia del bosco, ma piuttosto della mancanza di coesione e di massa critica tra i Comuni.

Il superamento di tale isolamento costituisce al contempo il presupposto necessario per poter uscire dallo stato di crisi e l’obiettivo cui tendere per il futuro.

Sotto tale profilo si rileva che la prima asta aggiudicata (dopo numerosissime altre andate deserte) è quella organizzata dal soggetto attuatore in data 22.12.2018 presso il Comune di Enego e che si è conclusa con l’aggiudicazione di una grandissima quantità (10 lotti corrispondenti a più di 70.000 metri cubi) di legname a prezzi superiori alla base d’asta.

Questo costituisce uno stimolo per una fattiva collaborazione da parte dei Sindaci, che comincia ora a manifestarsi concretamente.

Il soggetto attuatore, poi, diversamente da quanto si legge nelle dichiarazioni, ha subito avuto a cuore il tema del possibile danno economico ai bilanci comunali.

In data 03.12.2018 è stata elaborata una proposta migliorativa dell’ordinanza n. 558 del Capo della Protezione Civile finalizzata a facoltizzare e non obbligare i Comuni coinvolti dalla calamità a reinvestire i ricavi della vendita del legname nel rimboschimento. Questa modifica ha accolto la specifica richiesta avanzata in tal senso (anche)dai Comuni dell’Altopiano di Asiago ed è stata recepita nell’ordinanza 560 del Capo della Protezione Civile.

In virtù di tale modifica dunque i proventi derivanti dalla vendita del legname potranno essere reinvestiti in servizi ai cittadini da parte dei Comuni.

Il soggetto attuatore si è infine attivato al fine di superare le difficoltà burocratiche attualmente esistenti sul tema della certificazione del legname schiantato che costituisce una facilitazione per poterne avviare la vendita o lo smaltimento”.