Liquidità ai Comuni, dal Decreto Rilancio arriva un segnale. L’art. 113 istituisce un fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali di 3,5 miliardi, di cui 3 miliardi destinati ai Comuni e 500 milioni alle Province e alle Città metropolitane.

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Tra le positività del decreto, per citarne solo alcune, anche il Fondo di liquidità per il pagamento dei debiti commerciali degli enti locali in carenza di liquidità,  l’istituzione del fondo di 158,7 milioni di euro per il ristoro ai Comuni legato alle minori entrate Imu da parte del settore turistico, l’istituzione del fondo da 100 milioni di euro per le minori entrate previste dalla tassa di soggiorno, il fondo di 500 milioni di euro per sostenere il trasporto pubblico locale.

«Certamente il Governo, assieme alle rappresentanze dei Comuni, ha fatto uno sforzo significativo. Ci sono risposte importanti per gli enti locali, non solo i 3,5 miliardi di euro ma un altro miliardo complessivo tra trasporti pubblici, centri estivi, rimborso parziale per la tassa di soggiorno, etc. –  afferma Mariarosa Barazza, presidente Associazione Comuni della Marca Trevigiana -. Non sappiamo se basteranno e non ci sono ancora i criteri per stabilire la ricaduta sul nostro territorio ma c’è un impegno da parte del Governo a verificare se le risorse basteranno e a coprire le mancante entrate degli enti locali. Adesso serve però tanta velocità per recuperare i ritardi: la velocità nell’emergenza è fondamentale».

E serve anche, secondo Barazza, tanta semplificazione. «Attendiamo il decreto semplificazione – conclude la Presidente dell’Associazione Comuni – con procedure veloci che scommettano sull’autocertificazione, sui controlli ex post anziché ex ante, su misure per la ripartenza dei cantieri. Solo così ci potrà essere una rapida ripresa e l’uscita dalla crisi».