Questa l’analisi di Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia FC, al termine della sconfitta 3-2 contro l’Udinese.
“Partiamo dal primo tempo dove secondo me la squadra ha tenuto benissimo il campo, non concedendo niente all’Udinese, penso forse abbiamo tirato una volta da fuori area. La squadra poi ha avuto diverse opportunità, che poteva sfruttare meglio negli ultimi 25 metri. Quello che ho detto ai ragazzi è che siamo stati un po’ troppo frettolosi nella scelta finale, nel non andare a chiudere determinate azioni, avendo anche quell’ ”attacco leggero” lo fai proprio per avere più qualità negli ultimi metri. Nella costruzione bene, ma nell’andare a rifinire siamo stati poco qualitativi. È stata una partita in cui, nel primo tempo, secondo me abbiamo fatto un po’ meglio dell’Udinese, anche come sensazione vista da me, dalla panchina, mentre nella ripresa per nostri demeriti ci siamo trovati sotto di due goal senza accorgercene. Ci sta capitando spesso qualche errore, poi certo la capacità di reagire è stata importante, ma non possiamo permetterci di farci dribblare tre volte da un difensore centrale che metta la palla dietro, anche se per me questo è un giocatore forte. Dovevamo essere più determinati, uscire meglio sul tiratore, piccole cose che possono fare la differenza per una squadra che deve ambire alla salvezza. Non possiamo permetterci più queste partite. Il tempo stringe. Certo, le problematiche ci sono, perché ci sono giocatori arrivati da poco, altri che non sono abituati a fare determinati ruoli. Non è stato certamente un gennaio facile per noi, e mi auguro alla fine di ripartire nel mercato con una squadra con una certa solidità, ma anche spensieratezza per andare a cercare quelle cose che ho detto inizialmente, specie negli ultimi metri. Pohjanpalo? Prima di andare a disputare la partita l’ho salutato, come no, sicuramente se non è venuto un motivo c’è, le deduzioni le fate voi, io non posso ufficializzare e neppure dire altro. Non c’è ufficialità di nulla. Stankovic? Un vero peccato, è un giocatore che in questo momento stava facendo benissimo, ha avuto un problema al tendine rotuleo mentre calciava, e non è stato impegnato tantissimo oggi, ma è quel tipo di giocatore che dà sicurezza, tranquillità, che poi trasmette anche ai compagni. Un vero peccato, ma ormai è andata così. Non sono un medico posso solo intuire, quello che ho descritto è un po’ quello che gli è accaduto. Per il resto? La capacità di rimanere attaccati al risultato è un lavoro molto lungo. Oggi il risultato può fare la differenza, è un concetto che esprimo tantissimo ai ragazzi, ed è una crescita che devono fare in tanti. L’ultimo goal ti fa male, per come è venuto, con troppa facilità un loro difensore centrale è riuscito a penetrare in area di rigore. Poi, io dico sempre: facciamo un applauso quando siamo bravi a fare goal, ma abbiamo commesso anche delle ingenuità in una partita che si era inevitabilmente compromessa. Non sono contento perché secondo me, per le qualità e le possibilità che abbiamo, le scelte negli ultimi metri devono migliorare, se vogliamo ancora ambire a rimanere in serie A. Crescendo in questo senso, attraverso questa solidità, che può sembrare strano ma la mia squadra me l’ha sempre data, nonostante alcune situazioni. Anche sull’1-0 abbiamo concesso poco o nulla agli avversari, peccato ripeto per il goal che abbiamo subito nel finale. L’attacco leggero può essere una soluzione, l’abbiamo già provata altre volte, ma come ho detto, poi, se la adotti, devi andare a migliorare nelle scelte finali, sia nell’aspetto della creatività che nel fatto di essere maggiormente incisivi. E per questo, io sono sempre dell’idea che un attaccante ci vuole, un attaccante è sempre importante. Nel primo tempo, questo ci è mancato, e vedere maggiore convinzione negli ultimi venti metri. Sul calciomercato: io credo che noi facciamo parte di un mondo e dobbiamo riconoscere che queste cose possono accadere. Io ho visto il gruppo bene, poi se andiamo ad analizzare la gara, è facile trarre altre conclusioni. Ma fa parte del gioco. Che cosa mi aspetto? Di questo non voglio parlare, ne parlerà la società, anche perché questo è stato un gennaio, per me, in cui ho avuto pochi giocatori disponibili, tra in fortini, abbiamo dovuto creare situazioni differenti, lo stesso Altare è stato fuori un mese alla fine. Mi aspetto che dalla prossima cominciamo a fare punti, poi quello che arriverà dal mercato, prendo. Tanto alla fine sono abituato a lavorare con quello che ho trovato, con quello che ho a disposizione, d’altronde non ho il portafogli in tasca, non vado a fare le trattative. Ma certe dinamiche non ci posso entrare. Se potessi ovviamente lo farei, so che non è così, quindi devo cercare di concentrarmi molto sul mio lavoro”.