PistolaRast&GasserSi aggrava ulteriormente la posizione di D.B., imprenditore trentenne, arrestato con l’accusa di aver sparato la scorsa settimana al proprio dipendente che chiedeva gli stipendi arretrati. Nella tarda serata di lunedì il padre ha consegnato spontaneamente agli uomini delle forze dell’ordine un revolver Rast&Gasser calibro 7.65 presumibilmente risalente ai primi dell’Ottocento e con tutta probabilità detenuto illegalmente. Solo il cattivo stato delle munizioni e quindi la poca potenza al momento dell’esplosione hanno fatto in modo che non si verificassero conseguenze ben più gravi. Inizialmente si pensava che a colpire lo sfortunato dipendente fosse stata una pistola ad aria compressa perché lo stesso lavoratore è sempre rimasto cosciente e si è recato lui stesso all’ospedale. Ma una volta verificata la gravità della situazione e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, i medici hanno estratto dal suo cranio un’ogiva in piombo che può derivare solo da un’arma vera. Immediata quindi l’accusa di tentato omicidio confluita nell’arresto per il giovane imprenditore e molto probabile una denuncia per detenzione di arma illegale nei confronti del padre.

Linda Tognin