La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento abbastanza frequente, tanto che si stima che colpisca il 4% della popolazione mondiale.

Non a caso, sono molti i personaggi celebri che (anche in passato) ne hanno sofferto. Ad esempio: Leonardo da Vinci, Albert Einstein, Walt Disney, Pablo Picasso e Napoleone Bonaparte.

Dislessia: che cos’è e quali sono le possibili cause

Il termine dislessia deriva dal greco ed indica una particolare difficoltà con le parole. Chi è affetto da tale disturbo, infatti, trova particolarmente complesso leggere e scrivere in modo corretto e fluente.

Entrando nel dettaglio, secondo molti studiosi il cervello delle persone dislessiche sembra funzionare di fatto in modo leggermente diverso. Tali specialisti, infatti, sono perlopiù concordi nel sostenere che in tali soggetti si verifichi una sorta di disfunzione dei circuiti neuronali impiegati per la lettura.

Nel concreto, quindi, chi soffre di dislessia fatica a rappresentare mentalmente (e a scomporre) le parole e i suoni. Ed il sintomo più evidente tendenzialmente è dato da una lettura scorretta e/o lenta e da una conseguente difficoltà di comprensione testuale.

Come si cura

Per poter trattare correttamente la dislessia è fondamentale che il disturbo venga diagnosticato da uno specialista. Individuate le difficoltà personali si potrà, quindi, procedere ad intraprendere un percorso differenziato a seconda dell’età, della specificità e dalla gravità del problema.

Inoltre, in età scolare è molto importante che la diagnosi venga accompagna anche da apposito un referto scritto nel quale venga eventualmente esplicitata anche la necessità di utilizzare strumenti compensativi finalizzati ad agevolare l’apprendimento.

Tuttavia, è bene sottolineare che la dislessia non deve essere vista come una malattia, bensì come una difficoltà che può essere superata con determinati accorgimenti.