Porto Marghera - immagine di repertorio
Porto Marghera - immagine di repertorio

Riceviamo e pubblichiamo una nota unitaria di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil sullo sciopero di otto ore per turno indetto per mercoledì 16 aprile 2025 a Porto Marghera.
“ESISTE ANCHE MARGHERA. Con questo SCIOPERO vogliamo urlare forte che esistiamo
anche noi, che la chiusura dell’impianto Cracking del 2022 non ci ha cancellato, che il
problema Marghera non è risolto. Ci chiediamo dove sono il Governo, la Regione e il Comune che avevano avallato la chiusura a fronte dei nuovi investimenti, ci chiediamo perché nei tavoli ministeriali aperti al MIMIT Marghera non risulti mai nominata, come se in questo territorio non ci fosse una vertenza aperta.
Il giorno 25 Marzo 2025 i vertici di Versalis sono venuti nello Stabilimento di Porto Marghera per presentare il nuovo impianto di Riciclo Meccanico della plastica, questo nuovo avvio di impianto, che avrebbe dovuto rappresentare un momento significativo e positivo nella riconversione del Petrolchimico e dello sviluppo del Polo Industriale, è stato invece
un’occasione per nascondere ritardi e mancanze. L’investimento previsto per il 2024, è stato realizzato con un anno di ritardo, dimostrando l’inefficienza nella gestione dei progetti. Era uno degli investimenti previsti in un quadro più ampio di riconversione del Polo, a seguito della chiusura, nel 2022, dell’impianto Cracking che produceva chimica di base. Anche per quanto riguarda gli altri investimenti non si sono registrati progressi e nelle interviste fatte a margine della presentazione del nuovo impianto, l’A.D. di Versalis ha menzionato che sono ancora in fase di studio mentre l’investimento nell’impianto IPA non è più nei piani dell’azienda. Emblematica è la realizzazione del progetto MCC che, dopo due anni, oltre a non aver completato l’organico, non ha neppure iniziato nessun tipo di formazione per il personale.
Eni continua a dimostrarsi soggetto non credibile, considerando la portata degli investimenti previsti e mai realizzati. L’R.s.u. assieme alle segreterie territoriali da più di un anno richiedono un incontro per l’illustrazione del Piano Industriale e lo stato avanzamento lavori ma hanno sempre trovato rinvii e dinieghi.
I lavoratori di Porto Marghera hanno diritto di sapere quale sarà il loro futuro e quello del
loro posto di lavoro e questo può avvenire solo con il confronto tra l’azienda e il Sindacato
che li rappresenta.
Per questo motivo l’R.S.U. continua a chiedere un incontro con ENI e con i suoi vertici per
discutere il Piano Industriale, ricordando che c’è una vertenza aperta a livello nazionale
sull’abbandono della chimica di base del nostro paese con un protocollo che non parla di
Marghera e che ad oggi non si prospettano soluzioni diverse da quelle indicate dall’A.D. di
Versalis”.