Sul palcoscenico del Teatro Del Monaco gli appuntamenti di “Mythos”, il festival di teatro classico ideato da Tema Cultura e dalla regista Giovanna Cordova con la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, continuano con Elisabetta Pozzi, una tra le maggiori artiste della scena italiana, che da diversi anni lavora intorno ai grandi temi e archetipi del mito: dopo Elektra di Hoffmansthal, Medea, Ippolito e Ecuba di Euripide, Elena e Fedra di Ghiannis Ritsos, arriva ora a Treviso martedì 27 febbraio alle ore 20.30 con il suo spettacolo Cassandra o dell’inganno.

Assieme a Massimo Fini Elisabetta Pozzi ha costruito una drammaturgia originale che, partendo dalle tragedie di Eschilo ed Euripide, compie un affascinante percorso intorno alla profetessa troiana cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e insieme la condanna di non essere creduta, raccogliendo liberamente suggestioni e riletture da grandi testi e autori di ogni tempo, da Seneca a Christa Wolf, da Omero a Ghiannis Ritsos fino a Wislawa Szymborska e Pier Paolo Pasolini.

In un montaggio serrato e avvincente emerge un ritratto originale di una delle figure femminili di più profonda tragicità, per l’impotenza e la tremenda solitudine che la connotano nel sostenere il peso della conoscenza. Dispiegando il suo immenso e magnetico talento, Elisabetta Pozzi porta in scena una figura di strabiliante modernità, in cui convivono forza e fragilità, dando corpo e voce a un personaggio indimenticabile. In questo spettacolo il mito di Cassandra prende nuovamente vita sotto i nostri occhi, attraversando le epoche con la sua dolorosa e inascoltata capacità di preveggenza, fino a prefigurare, nell’epilogo scritto a quattro mani con Massimo Fini, un futuro incerto per la nostra civiltà orfana di identità, in cui l’uomo moderno, con la sua incapacità di porsi dei limiti, «è ormai diventato un minuscolo ragno al centro d’una immensa tela che si tesse ormai da sola, e di cui è l’unico prigioniero».

Nella produzione del CTB-Centro Teatrale Bresciano il compositore Daniele D’angelo ha creato una partitura musicale e sonora originale e raffinata, un filo rosso che attraversa lo spettacolo intrecciandosi alle parole alte, ipnotiche ed attualissime di Cassandra. Lo spazio scenico è curato da Guido Buganza e i movimenti sono di Alessio Romano.