A seguito della riunione dell’Unità di crisi, il soggetto attuatore per il coordinamento, dr. Nicola Dell’Acqua, incaricato dal Commissario delegato per gli interventi urgenti per gestione della crisi idrica, comunica quanto segue:
L’attività dell’Unità di crisi procede quotidianamente al fine di monitorare costantemente e puntualmente le varie situazioni che si verificano a livello regionale per quanto concerne la crisi idrica.
Allo stato attuale è stato evidenziato che, pur non avendo dovuto ricorrere a maggiori derivazioni dai bacini idrici montani, la garanzia dell’acqua potabile risulta legata a precari equilibri.
Per quanto concerne il fronte del Livenza, abbiamo preso atto che la decisione di aumentare di 4 mc/sec l’immissione dal Piave al Livenza hanno avuto effetto positivo. Di fatto questi ulteriori 4 mc/sec vengono rilasciati alternativamente nel Livenza per mitigare il cuneo salino oppure nel Brian per incrementare le acque dolci che servono all’impianto di Boccafossa. Si tratta di interventi che, pur destinati a migliorare la situazione a livello idropotabile, non hanno effetti significativi sulla disponibilità irrigua per l’agricoltura.
L’Unità di crisi ha, dunque, evidenziato che tali rilasci sul Brian sono stati fondamentali per garantire la possibilità alternativa di erogare i servizi acquedottistici nell’area di Caorle anche senza il Livenza, che risulta in difficoltà per la risalita del cuneo salino.
I dati forniti da Veritas e Consorzio di Bonifica Veneto Orientale evidenziano, infatti, un equilibrio instabile dovuto all’andamento della salinità del Livenza a Boccafossa con picchi di risalita del cuneo in corrispondenza con l’andamento delle maree.