Ex Nigi: Preganziol non vuole il supermercato, Bortolato risponde

“La posizione contraria dell’Amministrazione Comunale di Preganziol alla rigenerazione e riqualificazione dell’area degradata ex Nigi ha una chiara matrice partitica targata PD. Non si spiega infatti, se da anni dicono di “sostenere il commercio di vicinato”, come mai non abbiano espresso alcun parere al PAT approvato dal sindaco Arena nel 2019, mentre oggi esprimono un parere contrario alla nostra variante; benché, tra l’altro, le superfici commerciali previste sul territorio moglianese con la nostra variante vengano significativamente ridotte (viene stralciata una grande superficie di vendita di 5.000 metri quadri e viene concessa una nuova superficie di 2500 metri quadri).

Preganziol contraria

La giunta di Preganziol sostiene che l’insediamento del supermercato Visotto da realizzarsi all’ex Nigi possa creare danni al commercio di vicinato, la realtà è ben diversa e i dati lo confermano: da tempo infatti il commercio di vicinato si è specializzato e diversificato dando un servizio dedicato ben diverso dalla grande distribuzione. Il Comune di Preganziol con 16.900 abitanti ha ben 3.700 metri quadri di strutture a iper mercato, contro i nostri 2.600 metri quadri con 28.000 abitanti.

Nel parere espresso dal Comune di Preganziol non vi è poi alcun accenno all’enorme beneficio pubblico, pari a 3.660.000 euro, derivato dall’acquisizione previa trasformazione di parte delle strutture dell’area, ex Datalogic, in caserma per la Polizia Locale intercomunale di Mogliano Veneto, Preganziol e Casier.

Auspico che il giorno dell’inaugurazione della nuova caserma il Sindaco di Preganziol possa cambiare pubblicamente idea ed apprezzare il lavoro di mediazione portato a termine da questa Amministrazione di cui beneficerà tutto il territorio ove opera il Corpo Intercomunale.

Per quanto al contributo partecipativo espresso dalle associazioni di categoria appare chiaro che non hanno compreso la tipologia dell’intervento proposto, unico e primo nel suo genere in tutta la Regione del Veneto, non si tratta infatti di una nuova edificazione a seguito della demolizione di un’area industriale, ma del recupero di una archeologia industriale di pregio, inserita con grande maestria all’inizio degli anni Sessanta in un contesto paesaggistico di rilievo. Tant’è che le stesse associazioni di categoria (Confcommercio) a livello locale si sono espresse favorevolmente al progetto.
A tal fine prossimamente incontreremo le Associazioni firmatarie per spiegare loro il nostro progetto, accogliere eventuali osservazioni e discutere di proposte veramente realizzabili”.