Papa Francesco a Venezia - foto tratta dalla pagina Facebook di Luigi Brugnaro
Papa Francesco a Venezia - foto tratta dalla pagina Facebook di Luigi Brugnaro

Oggi, domenica 28 aprile, giornata storica per la città lagunare, con la visita a Venezia di Papa Francesco.
Il Pontefice è atterrato, con l’elicottero partito dal Vaticano, all’interno del cortile del carcere femminile all’isola della Giudecca.
“Voi avete un posto speciale nel mio cuore. Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile, forse chi uscirà più ricco sarò io, e il bene che ci scambieremo sarà prezioso” ha detto Papa Francesco rivolgendosi alle detenute.

Papa Francesco, quindi, si è recato nel Padiglione della Santa Sede alla Biennale d’Arte di Venezia, dove ha incontrato gli artisti e ha rivolto loro un discorso.
“Il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni età che frequentano luoghi ed eventi d’arte. Vi confesso che, accanto a voi, non mi sento un estraneo, mi sento a casa”.

Il Papa ha poi proseguito la visita fino alla Basilica della Madonna della Salute, dove è stato accolto e applaudito dai 1.700 giovani delle diocesi del Triveneto. Sul Canale della Giudecca, le remiere e gli appassionati del mondo della voga gli hanno reso omaggio con l’alzaremi. Rivolgendosi ai giovani, il Pontefice ha detto loro: “Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo. Per Dio non sei un profilo digitale, ma un figlio, che hai un Padre nei cieli e che dunque sei figlio del cielo. Quindi, senza paura, vai controcorrente: prendi la vita tra le mani, mettiti in gioco; spegni la tv e apri il Vangelo. Lascia il cellulare e incontra le persone!”

Quindi il momento topico della giornata, quando il Santo Padre ha celebrato la Messa in piazza San Marco davanti a oltre 10.500 persone, molte delle quali erano giunte già dalle 7 di questa mattina.

Nella sua omelia, il Pontefice ha affermato: “Se oggi guardiamo a questa città di Venezia ammiriamo la sua bellezza, ma siamo anche preoccupati per le tante problematiche che la minacciano: cambiamenti climatici che hanno un impatto sulle acque della laguna, la fragilità dei suoi beni culturali ma anche delle persone. La difficoltà di creare un ambiente che sia a misura dell’uomo attraverso un’adeguata gestione del turismo, e tutto ciò che questo rischia di generare in termini di relazioni umane sfilacciate, individualismo e solitudine. E noi cristiani che siamo tralci uniti alla vite, vigna del Dio che ha cura dell’umanità, come rispondiamo? Restando uniti a Cristo potremo portare i frutti del Vangelo dentro la realtà che abitiamo, frutti di giustizia e di pace, frutti di solidarietà e di cura vicendevole, scelte di attenzione per la salvaguardia ambientale ma anche quello umano. Non dimentichiamo il patrimonio umano, la grande umanità nostra. Abbiamo bisogno che le nostre comunità, i nostri quartieri, le nostre città diventino luoghi accogli, enti, inclusivi e Venezia che da sempre è luogo di incontro e scambio culturale è chiamata ad essere accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternità nella casa comune. Venezia terra che fa fratelli”.

A seguire, Papa Francesco è entrato nella Basilica di San Marco per sostare in preghiera – in forma privata – davanti alle reliquie di San Marco.

Quindi è risalito a bordo del motoscafo della Guardia di Finanza che lo ha portato  nuovamente alla Giudecca, dai cui l’elicottero è ripartito verso il Vaticano.