Non è solo un evento artistico l’esposizione From Becoming to Vertically di Antonella Mason, realizzata alla Barchessa di Villa Giovannina di Villorba e visitabile fino al 7 dicembre, ma un percorso profondo personale e a tratti complesso che l’artista trevigiana ha voluto ricercato e vissuto.

Con “From Becoming to Vertically” Antonella Mason ci accompagna verso la sua “terza dimensione” dove razionalità e sentimento diventano complementari, e ci conducono verso una maturazione interiore. Il viaggio interiore dell’artista arriva fino a New York città dove Antonella vive e lavora.

In “From Becoming to Vertically” si percepisce l’amore e l’attrazione che l’artista ha per la propria terra d’origine, un luogo dove ritornare perché a chiederlo è il proprio cuore.

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Antonella, ci ha accompagnato lungo la mostra raccontando le sue opere e la sua vita.

 

Antonella ci puoi introdurre a From Becoming to Vertically?

E’ una mostra che racchiude tre progetti Becoming, La Donna Dei Mille Mondi e Vertically. Un totale  di 46 opere però qui esposte sono 22, una scelta mia e dei curatori, un’esposizione essenziale che racchiude un concetto molto grande, sono tre progetti ma in realtà possono essere visti come un concetto dentro l’altro che poi si può ricondurre ad un’evoluzione.

Siamo all’interno della prima sala…

Si qui ci sono le prime due opere di Becoming. La scultura rappresenta un periodo che racchiude una serie di pressioni emotive mentre le litografie sono legate al cuore ferito, l’opera si intitola Becoming X, titolo in inglese perché son tredici anni che vivo a New York.

Qui l’ispirazione è la condizione umana dei sentimenti, “X” come crocevia punto di partenza e punto d’arrivo dal quale scaturiscono tutte le emozioni e i sentimenti quindi c’è il cuore vibrante, il cuore ferito, il cuore morente, il cuore geloso, il cuore pensante, e il cuore italiano. Il cuore italiano perché quando si è lontani si ha necessità di ricordare da dove arrivi, di riconoscerti, ti senti doppia. Non a caso ho voluto utilizzare una sbarra di ferro per queste litografie, una presa di forza di solidità in contrapposizione alla delicatezza che contraddistingue solitamente un’incisione. C’è un messaggio forte il cuore lo do ma lo ricevo anche, non si capisce se questo cuore lo sto dando o ricevendo. E’ una sorta di mandala una preghiera messa in pratica facendo incisione, io solitamente non ho questa pazienza richiesta dall’arte dell’incisione, ho inserito il monoprint cioè stesura di colore sopra l’incisione. Io l’adrenalina la devo mettere se no non sono io. La location che ci ospita è ideale per quest’opera.

Qui siamo nella seconda sala e nella seconda parte di Becoming, troviamo un’opera sull’inconscio un’opera mia privata che di solito non espongo, se penso al mio limbo interiore questa è un’opera in equilibrio, dovevo sviluppare il mio centro, vivendo in un altro paese non sei ne’ del paese dove vivi ne’ del paese da dove arrivi, una dicotomia, che potrebbe essere sofferta. Ma dopo tanto lavoro interiore grazie soprattutto alla creatività, canale di espressione, io ho trovato la strada e con questa arte la indico agli altri. Tutto il mio lavoro si riflette sulla condizione umana quindi abbraccia tutti e tutti si riconoscono e io di questo sono molto contenta.

Siamo così giunti alla fine della prima parte della mostra che prende il nome di Becoming. Domani continueremo questo viaggio attraverso le opere di From Becoming to Vertically sempre in compagnia di Antonella Mason.

 

 

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