Niente da dire. Bravi sono bravi e stavolta Treviso ha schiantato Verona con una naturalezza da grande squadra. Mancava Fantinelli? Moretti era ancora un po’ sotto tono? Non se n’è accorto nessuno. Perché la De’ Longhi è ormai un meccanismo dove chi entra o esce non altera minimamente quella che dall’anno scorso è la sua forza: lo spirito di squadra. Chiunque sia sceso in campo ieri ha dato l’anima e anche di più, trovando pure il tempo di dare spettacolo. La mina vagante Tezenis, imbottita di tiratori, ha raggiunto a stento i 50 punti, presa per la gola e soffocata dal miglior primo tempo trevigiano della stagione: una grande difesa è prerogativa di ogni grande squadra, perché si difende di gruppo solo se si ha mentalità e capacità di aiutare il compagno, di raddoppiare la marcatura anche con i lunghi, di dare una mano a rimbalzo. I pochi dubbi su come sarebbe finita, dovuti più al nome dell’avversario che alla sua effettiva consistenza, sono stati spazzati via immediatamente. La difesa di TVB è un martello che picchia forte in area, a Verona non resta che tentare la fortuna da fuori e qui ci prende abbastanza bene, ma al momento non basta. Impressionante la De’ Longhi quando preme sull’acceleratore. Verona torna in campo con l’idea di essere più aggressiva e ci riesce; non che gli scaligeri abbiano fatto chissà che, appena un canestro, di conseguenza la situazione resta sotto controllo. Ed i ritmi sono sempre alti. Al 27’ è showtime: recupero di Busetto, palla ad Abbott che alza il lob per lo schiaccione di Powell: Palaverde in delirio. Anche perché alla De’ Longhi di mollare un centimetro non passa nemmeno per l’anticamera del cervello. Nel quarto periodo la stanchezza si fa sentire ma il vantaggio si mantiene sempre ampio e rassicurante; è stata una specie di passerella per tutti, con l’ingresso alla fine anche di De Zardo e Spessotto, mai se lo sarebbero immaginato contro Verona, l’ex spauracchio del campionato.

Gian Nicola Pittalis

TVB