Quando il sociale chiama, Treviso risponde presente. Sabato 8 settembre a Treviso si è svolta la II edizione di “Camminare per la Vita“, una camminata non competitiva i cui proventi verranno donati in beneficenza per sostenere la ricerca e la cura delle malattie oncologiche pediatriche. L’evento ha visto una grande partecipazione della cittadinanza che – in attesa di numeri ufficiali – gli organizzatori stimano attorno alle 4000 presenze circa.
La manifestazione – partita alle 16 da Bastione San Marco alla presenza del sindaco Mario Conte – richiedeva ai camminatori una quota di partecipazione di 5 euro, una piccola spesa a testa per una causa nobile: finanziare i progetti della Fondazione Città della Speranza Onlus, una realtà che annualmente spende 750.000 euro nella diagnostica avanzata per individuare e curare leucemie, linfomi, sarcomi e tumori solidi in bambini e adolescenti. Anche grazie a questi consistenti contributi, la Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova è divenuta centro di riferimento nazionale per la diagnosi di queste neoplasie portando la clinica ad essere riconosciuta dall’Associazione Italiana di Emato-Oncologia Pediatrica (AIEOP).
Ogni anno la Fondazione effettua più di 700 nuove diagnosi e analizza 17mila campioni biologici. Grazie a loro, tutti i bambini, residenti in Italia o provenienti dall’estero, dispongono di una diagnosi certa entro 24 ore e gli sono assicurati i migliori protocolli di cura, i più moderni approcci diagnostici e il monitoraggio della malattia mediante tecniche di laboratorio di ultima generazione.
Sono stati molti gli sponsor ad aver contribuito alla realizzazione di “Camminare per la Vita” 2018. Tra questi c’è anche il TG Plus che per l’occasione avrà presto ai suoi microfoni anche uno degli organizzatori. Non perdete le prossime edizioni per sentire la testimonianza diretta di chi si è dedicato anima e corpo per mettere in piedi questo magnifica manifestazione che ha sensibilizzato migliaia di persone contribuendo a migliorare la vita dei bambini meno fortunati.