Questa mattina i tecnici di Coldiretti hanno  visitato le zone colpite dal fortunale di ieri pomeriggio. La forte grandinata ha colpito in particolare i comuni di Pramaggiore, Cinto Caomaggiore e Portogruaro. Una fascia lunga oltre dieci chilometri e larga due che parte dalla località Comugne di Pramaggiore, attraversa la località San Biagio in quel di Cinto e termina in cento a Portogruaro. 

L’evento ha praticamente distrutto i vigneti ma ha colpito anche le altre colture. “ Possiamo sbilanciarci con una percentuale di danno che per i vigneti va dal 40% all’80%” afferma Andrea Pegoraro presidente di Coldiretti Portogruaro- per quanto riguarda il frumento il danno fortunatamente non supera il 20%, le barbabietole da zucchero la grossa batosta l’avevano subita con il maltempo della scorsa settimana, e quello  di ieri è stata un ulteriore colpo che ha aggravato la situazione già critica. I danni nei vigneti sono particolarmente gravi, le piante sono infatti nella delicata fase della  prefioritura, quando i tralci sono fragili come uno stelo di vetro e i grappolini sono appena abbozzati.”

Difficile oggi dire quanti ettari siano stati interessati dall’evento grandinigeno, ma essendo nel cuore dell’area DOC Lison Pramaggiore sicuramente sono qualche centinaio.

La grandinata è durata meno di un quarto d’ora, sufficiente però per imbiancare  l’area colpita creando un paesaggio invernale.

“E’ da ritenere che, vista la delicata fase vegetativa, la quasi totalità della produzione andrà persa e forse sarà compromessa anche quella del prossimo anno.” Avverte Orazio Franchi tecnico di Coldiretti  esperto di viticoltura “La vite possiede un fenomenale sistema di gemme. Sicuramente tra qualche giorno si metteranno in azione le gemme dormienti. Queste gemme possono rimanere allo stato latente per molti anni e nei casi di emergenza, come la grandinata di ieri, germogliano per permettere alla pianta di sopravvivere,  ma senza la produzione di grappoli.” Negli ultimi anni questi eventi climatici di forte intensità– conclude Coldiretti- stanno diventando sempre più ravvicinati, ciò che accadeva una tantum, ora avviene come in questo caso, a distanza di una settimana, mettendo a dura prova in particolare  le aziende agricole più piccole che non hanno stipulato assicurazioni per eventi climatici avversi.