L’herpes labiale, noto anche come “febbre da labbro” è un disturbo molto fastidioso.

Comporta dapprima prurito e rossore, poi piccole vescichette a grappolo piene di siero, che dopo alcuni giorni si rompono e vengono ricoperte da piccole crosticine che tendono a cadere da sole.

Herpes labiale: che cos’è

La “febbre da labbro” è causata dall’herpes simplex di tipo 1, un virus che appartiene alla più ampia famiglia degli herpes virus.

Parliamo di un insieme di virus particolarmente “subdoli”: una volta che si sono introdotti nell’organismo e hanno causato la prima infezione, infatti, di fatto non vengono mai debellati completamente. Restano latenti nei gangli nervosi e periodicamente (quando, ad esempio, le difese immunitarie si abbassano) scatenano fastidiosi sintomi labiali o oculari.

Il contagio

L’infezione è contagiosa e la trasmissione avviene tramite il contatto con il siero presente nelle vescicole: basta un bacio o uno scambio di bicchieri, posate o tovaglioli, asciugamani, rossetti o spazzolini da denti.

Tuttavia, si deve evitare di toccare la parte infetta con le mani: esiste, infatti, anche la possibilità di auto-trasmettere il virus da un punto all’altro del proprio corpo (per esempio dalle labbra agli occhi o ai genitali).

I farmaci

L’herpes labiale tende a guarire spontaneamente, ma per ridurre i tempi e la sintomatologia si può ricorrere anche a farmaci antivirali (ad esempio, quelli a base di aciclovir, valaciclovir, famciclovir).

Generalmente si tratta di pomate che vanno spalmate più volte al giorno sulla zona del labbro colpita dalla “febbre”. Tuttavia, nei casi più resistenti, è possibile che il dermatologo possa prescrivere anche dei medicinali antivirali per uso orale.

I rimedi naturali

Tra i principali rimedi omeopatici figurano Apis e Rhus Toxicodendron. Volendo optare per le erbe, invece, una menzione speciale spetta alla melissa: il suo estratto vegetale, infatti, è un vero toccasana per ridurre prurito e bruciore.

Tra i cosiddetti rimedi della nonna troviamo l’applicazione di ghiaccio, succo del limone o aglio. Tuttavia, per non correre rischi inutili, il consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico di fiducia per un parere professionale.