Da Silea l’appello dei piccoli alimentaristi: “Abbiamo una funzione sociale, e nella pandemia lo abbiamo dimostrato”

Ci è voluta la pandemia per far capire che il piccolo alimentarista sottocasa, sia esso panificatore, fruttivendolo, macellaio o “casolino” è indispensabile. E’ ancora quella figura di riferimento dei piccoli quartieri, dei paesi e delle città cui la popolazione si può rivolgere non solo per la spesa quotidiana, settimanale, ma anche per un sorriso, per quella relazione umana e sociale di aiuto e di scambio che “non esitiamo a chiamare welfareha ribadito in apertura Riccardo Zanchetta, presidente del Gruppo Alimentaristi.

Al ruolo sociale dei piccoli e medi negozi di vicinato, alla fatiche fatte durante il lockdown ed al futuro non certo semplice di convivenza col virus, è stato dedicato l’evento, organizzato dal Gruppo Unico Alimentare di Confcommercio, dal titolo eloquente “B-POSITIVE: essere ottimisti in tempo di Covid – 19”, svoltosi nella bella cornica della Residenza Claudia Augusta a Silea che ha chiamato a raccolta circa 100 alimentaristi della provincia e tutti i vertici del Sistema Confcommercio: il presidente provinciale Federico Capraro, il presidente Regionale Patrizio Bertin, la presidente nazionale Donatella Prampolini.

Con la partecipazione di Samuele Tognaccioli, alimentarista di Perugia e ambasciatore del buon cibo italiano nel mondo e la conclusione storica di Danilo Gasparini, docente, storico ed antropologo del cibo che ha ricordato come il futuro di un negoziante possa ancora fondarsi su una “storia che affonda le proprie radici in mestieri antichi, costruiti con arte, passione, ricerca, mestieri – ha detto Gasparini – che hanno arricchito le città fin dal Medievo e che piano piano hanno fatto crescere le competenze che oggi reggono il commercio”.

E’ stata forte e significativa, ieri, la consapevolezza della categoria, sentita quasi come “una pacca sulla spalla dopo la fatica della fase 1”. Con questa certezza: nel lockdown il commercio di prossimità ha messo in atto una grandiosa azione di responsabilità collettiva ed ha garantito a tutti, cittadini, anziani, medici, operatori sanitari, lavoratori “operativi o sospesi per covid” la sopravvivenza, inventandosi nuove formule, dando il massimo dello spirito imprenditoriale (ordini in chat, telefono e consegne a domicilio), rischiando in proprio dietro al banco ed assumendosi anche il rischio contagio per i propri dipendenti, superando le paure, consegnando gratuitamente sui pianerottoli senza aspettare il pagamento.

La spesa nel lockdown è diventata un rito di conforto, un atto di fiducia, di scambio, di relazione e di questo – ieri, a Silea, la Politica ne ha preso atto, riconoscendone il ruolo. L’Assessore regionale Caner ha portato i saluti del Presidente Zaia ed ha annunciato contributi e fondi per aiutare i giovani ad avviare nuove attività nel prossimo mandato.