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Bilanci di fine 2021 e primi scenari post pandemici: il clima di fiducia in provincia di Treviso è superiore al dato medio nazionale, il green pass è giudicato favorevolmente dalla maggioranza delle imprese, aumentano del 38% le nuove nate

 

Quest’oggi, al Palazzo del Terziario, c’erano i nuovi vertici di Unascom-Confcommercio: la Presidente Dania Sartorato e il Segretario Fabio Marcolin, alla presenza del Direttore nazionale di Fipe Roberto Calugi e congiuntamente a Francesco Piccin, Capoarea di Banca Prealpi SanBiagio – l’Istituto di credito cooperativo con sede a Tarzo (TV), nel cuore delle Prealpi Trevigiane, parte del Gruppo Cassa Centrale Banca – che sostiene l’Osservatorio congiunturale realizzato da Format Research, il primo Report dell’Osservatorio congiunturale del 2022, progetto avviato lo scorso anno con l’obiettivo di indagare sentiment e andamenti dell’economia terziaria della provincia di Treviso.

La ricerca presentata in conferenza stampa, condotta a gennaio 2022 (nel pieno della quarta ondata) con interviste dirette su un campione di 500 imprese dislocate nei 4 mandamenti della provincia di Treviso (Treviso, Oderzo, Castelfranco Veneto e Vittorio Veneto), analizza cinque ambiti fondamentali: il clima di fiducia, la congiuntura economica, la liquidità e il credito, la gestione dell’emergenza, l’impatto della criminalità sul tessuto delle imprese, cui va aggiunta la valutazione, da parte di esercenti e commercianti, del green pass.

I risultati in sintesi

Se il Covid-19 ha segnato in modo profondo l’intero Paese negli ultimi 2 anni, la quarta ondata ha fatto registrare valori eccezionali e la provincia di Treviso, con 188.526 contagi, risulta essere la terza più colpita in Veneto (dopo Verona e Padova) e tra le più colpite a livello nazionale dai contagi. Al 31 dicembre 2021, le imprese del terziario nel territorio provinciale sono oltre 41 mila (41.539), costituendo il 64% dell’intero tessuto imprenditoriale extra agricolo. Nel 2021 si è assistito ad una risalita dei consumi pari al 5,1% (dato significativo ma ancora insufficiente) e ad una diminuzione delle cessazioni di impresa (-11% pari a 1.248 imprese, -160 rispetto al 2020 erano 1.408) che è stata accompagnata da un aumento di imprese nuove nate (+38% pari a 925, + 253 rispetto al 2020 erano 672). È un bel segnale: aumentano le nuove imprese e diminuiscono quelle che chiudono.  Nonostante il congelamento del numero di imprese cessate, il commercio fa registrare già – 107 imprese attive in meno rispetto al 2020.

Il clima di fiducia migliora: in provincia di Treviso è pari a 45, superiore al dato medio prospettivo nazionale pari a 43: valore che si prospetta anche per marzo 2022, fatto salvo un comprensibile atteggiamento di cautela.

La congiuntura economica registra un significativo aumento dei ricavi rispetto al marzo 2021, con un indicatore pari a 44 rispetto al precedente 27. L’andamento dei ricavi è destinato a migliorare prospetticamente anche nei primi mesi del 2022.

L’ occupazione risulta in costante miglioramento: l’indicatore prospettico è pari a 50 anche per marzo 2022 e ci conferma un’espansione del mercato occupazionale.

L’ambito liquidità, accesso al credito, tempi di pagamento ci restituisce un quadro composito che vede: un 47 come dato medio (superiore al nazionale), per i tempi di pagamento; un miglioramento della capacità delle imprese del terziario di far fronte al proprio fabbisogno finanziario: 43 un dato ancora molto lontano dalla situazione pre-Covid, quando l’indicatore era pari a 63. A inizio 2022, le imprese avvertono la crisi di liquidità: il 40%, negli ultimi mesi 2021, ha chiesto un finanziamento o un affidamento (o la rinegoziazione degli affidamenti in essere) e oltre l’80% ha ottenuto interamente il credito richiesto, solo il 10,9% lo ha ottenuto in misura inferiore. Sostanzialmente stabili ed invariati i costi del credito (tassi di interesse), la durata dei finanziamenti e le garanzie richieste dalle Banche a copertura dei finanziamenti concessi.

Positiva, nella sostanza, la gestione dell’emergenza pandemica, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista economico: il 66% si dice soddisfatta dell’azione di Governo (2 imprese su 3).

Non mancano i timori, da parte degli imprenditori ed in particolare dei pubblici esercenti, di rimanere vittime di trame criminali: il 65% dei commercianti e dei pubblici esercizi teme l’incedere del fenomeno dell’usura ed il 56% i tentativi della malavita di impadronirsi delle aziende. Un’impresa su quattro avverte concretamente il rischio usura ed il 15% teme che la malavita possa impadronirsi della propria attività commerciale.  Conforta, rispetto a questi timori concreti, il fatto che ben il 61% sporgerebbe denuncia o si rivolgerebbe alla Associazioni di categoria, segno evidente di una fiducia verso le Istituzioni e i corpi intermedi.

Il “Green Pass”, la vera “cartina al tornasole dell’emergenza pandemica”, esce totalmente sdoganato dalle ideologie e si guadagna a pieno titolo l’approvazione: l’85% degli imprenditori si dichiara di trovarsi d’accordo con l’introduzione obbligatoria per tutti i lavoratori. Tra le categorie più favorevoli, risultano esserci: i servizi alle imprese (93%), i trasporti (89%), il commercio food (86%). Rispetto ai ricavi, la ricerca conferma che il Green Pass ha rappresentato la “chiave per la tenuta dei ricavi” del commercio al dettaglio e dei pubblici esercizi ed il 56% degli operatori valuta positivamente lo strumento che viene bocciato solo dal 6% delle imprese.

I commenti

Dania Sartorato, Presidente di Unascom-Confcommercio: “Sono di natura ottimista, e se non lo fossi non sarei seduta qui oggi. Le categorie del terziario sono state certamente le più colpite dalla pandemia, abbiamo detto tante volte che è cambiato “il mondo”. Ora però, a due anni, dallo scoppio della pandemia, la fotografia che ci restituisce Format non è più sgranata, ma assume contorni e colori abbastanza definiti che mi fanno pensare che il tessuto economico del terziario trevigiano abbia non solo resistito, ma sia anche capace di agganciare la ripresa. Sta a noi, rappresentanti dei corpi intermedi, accompagnarla e sostenerla. I bilanci servono per costruire il futuro. I primi indicatori post pandemici parlano chiaro: 45 per il clima di fiducia, 50 per l’andamento occupazionale, 44 per l’andamento dei ricavi. Certo, le preoccupazioni non mancano e presidieremo soprattutto i timori per le infiltrazioni malavitose e per la carenza di liquidità. Con i contagi che abbiamo avuto, la rivolta sociale non è scoppiata, i nostri imprenditori hanno dimostrato maturità, la capacità di autofinanziarsi è un grande segnale, hanno dimostrato senso civico e soprattutto senso di comunità: in questa provincia, le Istituzioni tutte, Sindacati compresi, hanno svolto un ruolo di cucitura e sostegno fondamentali di cui ora vediamo i risultati. Ora ci aspettano nuove sfide, prima fra tutte la risposta concreta alle esigenze occupazionali che si scontra con il gap formativo e con alcuni atteggiamenti dei giovani: occorre una nuova alleanza per costruire un mercato del lavoro che riporti al centro le esigenze delle persone e il futuro delle imprese, ripartendo da competenze e costi del lavoro più accettabili”.

Francesco Piccin, Capoarea di Banca Prealpi SanBiagio: “Siamo lieti di presenziare al primo report dell’anno dell’Osservatorio. Un progetto che consente di fotografare in maniera puntuale lo stato di salute del terziario in provincia di Treviso e le prospettive per l’immediato futuro. Tale progetto è sostenuto convintamente da Banca Prealpi SanBiagio, consapevole di quanto sia importante disporre di un supporto conoscitivo adeguato allo sviluppo di strategie coerenti col contesto operativo. Associazioni di categoria e Istituti di credito hanno infatti la necessità di disporre di un quadro chiaro sullo stato di salute del commercio nel territorio. Tra i temi oggetto dell’indagine conforta quello relativo al clima di fiducia, in quanto rappresenta una leva imprescindibile per chi fa impresa. Dall’Osservatorio emerge una situazione che evidenzia elementi di positività e guarda con ottimismo al futuro, ma occorre colmare quel gap per tornare ai livelli pre-pandemici quanto prima. In particolare, rileva come ci sia ancora bisogno del sostegno bancario per far fronte alla crisi di liquidità, nonostante l’importante azione di sostegno dispiegata dal sistema bancario, testimoniata dal fatto che 4 imprese su 5 hanno ottenuto interamente il credito richiesto. Dal canto nostro, quale banca di Credito Cooperativo, fondata su prossimità e vicinanza al territorio, continueremo a rimanere al fianco degli imprenditori del terziario per fornire loro risposte concrete”.

Dopo essere stato per alcuni anni Direttore della Filiale di Treviso, Piccin ad inizio febbraio è stato nominato Capoarea Prealpi 2 col compito di presidiare i territori dell’hinterland trevigiano, di Mestre, del montebellunese e della Valbelluna.

Pierluigi Ascani, Presidente Format Research: “Il terziario di Treviso si conferma settore di punta dell’economia della provincia. Le imprese del commercio e dei pubblici esercizi continuano a soffrire degli effetti negativi dovuti alla crisi, ai consumi che non sono ancora ripartiti interamente e alla quarta ondata di Covid con le nuove restrizioni; nonostante questo, appare evidente la capacità di resilienza delle imprese del commercio del turismo e dei servizi della provincia id Treviso le quali guardano prospetticamente al futuro 2022 con fiducia, volontà di realizzare investimenti e una grande voglia di ripartire”.

Roberto Calugi, Direttore nazionale di Fipe – Confcommercio: “Il green pass è stato uno strumento utilissimo per mantenere in Italia gli esercizi aperti, ha dato un contributo importante alla campagna vaccinale, favorendo un’impressione di maggiore sicurezza ai locali. Certamente oggi, alla luce della diminuzione della crisi pandemica andrebbe semplificato nelle norme di applicazione per evitare sovrapposizioni”.