“Impiraperle per un giorno” si è svolto nel pomeriggio di ieri alla biblioteca Vez Junior di Mestre.
Un laboratorio per trasmettere ai più piccini l’arte delle impiraresse, antico mestiere praticato a Venezia in prevalenza dalle donne: ovvero infilare l’ago nel microscopico foro delle perle di vetro per passarle sul filo e dar vita a monili e creazioni artigianali.
Un pomeriggio dedicato a bambini e bambine dai 6 agli 11 anni, inserito nel festival ‘The italian glass weeks’, a cui ha preso parte in rappresentanza dell’Amministrazione anche l’assessore alle Politiche educative.
Il laboratorio è nato dalla collaborazione tra il Comune di Venezia e il Comitato per la salvaguardia dell’arte delle perle veneziane. È stato tenuto da Marisa Convento, vice presidente del Comitato e dall’antropologa Claudia Cottica.
I dodici giovanissimi partecipanti, femminucce e maschietti, dopo una breve narrazione iniziale sulla storia dell’arte delle perle di vetro praticata a Venezia fin dal 1338 e trasmessa di generazione in generazione, si sono divertiti a impirare minuscole perline, dette conterie e perle ‘a lume’, nell’apposito filo. Obiettivo: creare un simpatico braccialetto da indossare in ricordo dell’esperienza.
Diffondere la conoscenza, la tecnica e la cultura del vetro è l’obiettivo di ‘The italian glass weeks’, manifestazione nata dalla fusione della ‘Venice glass week’ veneziana con la ‘Vision Milan glass week’ meneghina, in corso nel 2022, anno designato dalle Nazioni Unite come International Year of Glass.
A Venezia, il ricco programma di eventi realizzato in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia ha preso il via da sabato 17 e e si concluderà domenica al 25 settembre. Un palinsesto ribattezzato “Per_le vie del vetro”, rivolto a tutti coloro che vorranno conoscere il multiforme e straordinario mondo del vetro.