I militari dell’Aliquota Radiomobile del NORM della Compagnia Carabinieri di San Donà di
Piave, a seguito delle indagini avviate dopo la commissione di furti, durante lo scorso
weekend, in danno di tre pubblici esercizi della città, due bar ed una pizzeria, accomunati
dal medesimo modus operandi, sono risaliti all’autore, risultato essere un albanese, 20enne pluripregiudicato, anagraficamente residente a Mestre ma, probabilmente, senza
fissa dimora.
Il giovane, privo di occupazione, è stato individuato grazie ad un controllo effettuato nella
serata del 27 febbraio scorso, sempre dai Carabinieri, prima che commettesse i furti – nel
corso dei quali ha asportato complessivamente poco più di mille euro – a seguito del quale
è stato sanzionato amministrativamente poiché aveva violato il c.d. “coprifuoco” in quanto
trovato a girovagare in bicicletta, senza apparente motivo, per le vie di San Donà di Piave.
Proprio il velocipede, recuperato in prossimità di uno degli esercizi commerciali derubati,
ha permesso di individuare il ragazzo come il probabile autore dei furti; in seguito le
immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno consentito di matchare l’uomo attraverso
il proprio abbigliamento esattamente rispondente a quello indossato all’atto del precedente
controllo nonché le sue caratteristiche somatiche.
Il modo di agire era sempre lo stesso: mediante la forzatura delle finestre sopraluce a
vasistas, si introduceva all’interno dell’attività presa di mira e prelevava il denaro del fondo
cassa o, se incontrava difficoltà, asportava direttamente il registratore forzandolo senza
mai allontanarsi troppo da dove aveva colpito.
Nel corso della sua azione, talvolta maldestra, il reo si è anche ferito lasciando sia tracce
di sangue, trovate anche sulla bicicletta, che impronte digitali le quali, debitamente
repertate, verranno opportunamente analizzate per avvalorare le prove già raccolte.
Non è escluso che lo stesso si sia reso autore di altri furti per i quali sono in corso i dovuti
approfondimenti.
Il giovane è stato quindi denunciato in stato di irreperibilità alla Procura della Repubblica di
Venezia con l’ipotesi di reato di “furto aggravato continuato”.