Influenza - foto di repertorio
Influenza - foto di repertorio

«La vaccinazione anti-influenzale quest’anno è strategica, non solo per la salute della popolazione ma anche per la tenuta del Sistema sanitario e della nostra economia. Per questo, è bene che, pur rimanendo su base volontaria, la possibilità di accedere gratuitamente alla vaccinazione sia estesa a tutti i lavoratori».

Lo afferma Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso. L’Associazione Artigiana auspica che il Ministero della Salute, d’intesa con la Regione Veneto, preveda, almeno per quest’anno, l’esenzione dal pagamento per tutti coloro che vorranno vaccinarsi anche se non rientrano nelle categorie considerate “a rischio” a cui è già fornito in maniera gratuita.

Intanto, a meno di un mese dall’inizio della campagna vaccinale, la CNA ha deciso di coprire i costi del vaccino per i propri dipendenti che, su base volontaria, decideranno di utilizzare questa opportunità.

«Se calcoliamo che costi potrà avere per il Sistema sanitario fare tamponi a tutti quelli che manifesteranno i sintomi influenzali  e saranno scambiati per portatori di Coronavirus e che costi potrà avere per le aziende la raffica di quarantene e auto-isolamenti che potrebbero scattare ai primi sintomi influenzali, capiamo bene la ragionevolezza di estendere, almeno per quest’anno, la gratuità del vaccino anti-influenzale, in modo da incentivare più persone possibili a vaccinarsi – continua il suo ragionamento Mattia Panazzolo -.  Oltretutto, da alcuni studi, sembra che ci possa essere una correlazione positiva tra vaccinazione contro l’influenza e pneumococco e resistenza al Covid-19».

Ogni anno in Italia prendono l’influenza stagionale circa 7 milioni di italiani e i decessi sono circa 8 mila (influenza più sue complicanze).

«Se ai primi sintomi influenzali il nostro sistema produttivo si bloccherà un’altra volta, rischiamo il collasso – conclude il direttore della CNA -. Lavoreremo questo mese per sensibilizzare i nostri associati e il territorio a fare scelte responsabili sul piano personale e su quello collettivo. Salute ed economia, come abbiamo constatato in questi ultimi mesi, sono due beni essenziali che vanno a braccetto: salvaguardare l’uno significa salvaguardare l’altro».