Decisiva è stata la rapina indagine condotta dai carabinieri

Gravissimo fatto di cronaca a San Donà: un’anziana senzatetto, di 73 anni, ha denunciato di essere stata aggredita e rapinata da un uomo, che avrebbe tentato anche di usarle violenza sessuale. I carabinieri hanno fermato un 34 enne marocchino, con l’accusa di violenza sessuale e rapina. I fatti hanno avuto inizio nella notte di venerdì, quando militari dell’Aliquota Radiomobile del NOR della Compagnia Carabinieri di San Donà, impegnati in un controllo nella delicata zona della stazione ferroviaria della città, hanno notato la presenza di un’anziana donna con il volto tumefatto e sanguinante e con gli abiti parzialmente lacerati.

La donna, una 73 enne clochard di origine est europea, ha riferito ai carabinieri di essere stata poco prima aggredita sessualmente e rapinata da un cittadino straniero che, senza motivo, l’avrebbe colpita al volto con un pugno e poi avrebbe tentato di approfittarsi di lei, trascinandola in un punto appartato dello scalo ferroviario, senza riuscirvi. Si è impossessato quindi dei pochi averi della donna contenuti in una borsa ed è fuggito.

I militari si sono occupati quindi di allertare immediatamente i soccorsi sanitari e di far trasportare la donna presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino per le cure del caso, raccogliendo inoltre le prime basilari informazioni con la descrizione dell’autore dell’aggressione ai suoi danni.

Subito dopo sono scattate le ricerche dell’uomo da parte del Nucleo Operativo e della locale Stazione. Grazie a un’incessante attività d’indagine, nelle prime ore della mattinata, il presunto aggressore è stato trovato all’interno di un’abitazione disabitata a poche centinaia di metri dal luogo dell’event,o con ancora indosso gli indumenti descritti dalla vittima.

L’uomo sarebbe stato poi riconosciuto anche dalla vittima. Così per il 34 enne marocchino, senza fissa dimora e con vari precedenti, è scattato il fermo di indiziato di delitto per i reati di violenza sessuale e rapina. A suo carico i carabinieri avrebbero acquisito anche ulteriori gravi indizi. Il personale dell’Arma ha anche sequestrato gli indumenti indossati da vittima e aggressore per successivi approfondimenti tecnico-scientifici.

La donna, vista la sua situazione di disagio, è stata collocata in struttura protetta tramite i dedicati servizi presenti sul territorio. Per l’uomo, invece, si sono aperte le porte della casa circondariale di Venezia su disposizione dell’Autorità Giudiziaria che dovrà decidere sulla richiesta di convalida del fermo effettuato dai Carabinieri.