La droga e il materiale sequestrato allo spacciatore
La droga e il materiale sequestrato allo spacciatore

La Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. di Venezia nei confronti di uno spacciatore abituale di stupefacenti.

Il sequestro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, nell’ambito di indagini coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari di Venezia nei confronti di un soggetto abitualmente dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Venezia, lo scorso marzo, avevano sequestrato oltre 5 kg di hashish e marijuana e tratto in arresto un soggetto italiano in quanto ritenuto dedito all’importazione, mediante spedizioni postali internazionali, di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, provenienti dalla penisola iberica. Il narcotico era verosimilmente destinato ad essere ceduto a vari clienti dimoranti nella Provincia di Venezia, sia per uso personale che per ulteriori cessioni.

Successivamente all’arresto, i militari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria lagunare, avevano eseguito anche diverse perquisizioni tra Mestre, Venezia, Marcon e Jesolo, nel corso delle quali era stato rinvenuto un ulteriore mezzo chilo di stupefacente presso le abitazioni di vari soggetti risultati essere “in affari” con l’arrestato, denaro contante per oltre 50 mila euro occultato in banconote di vario taglio all’interno di recipienti a “doppio fondo”, bilancini di precisione, macchine termo-saldatrici e accessori vari utili al confezionamento dei prodotti cannabici.

Lo stupefacente complessivamente sequestrato avrebbe fruttato guadagni illeciti per almeno 60 mila euro.

Gli investimenti nel gioco d’azzardo

Le Fiamme Gialle avevano, inoltre, riscontrato che l’arrestato, anche grazie alla complicità di un proprio familiare, aveva conseguito, nel corso degli ultimi mesi, notevoli vincite nel gioco d’azzardo. Una “buona sorte” apparsa assolutamente anomala agli occhi dei finanzieri, i quali hanno invece appurato che, a fronte di alcun reddito dichiarato al Fisco, il soggetto avesse “investito” nel gioco cospicua parte dei guadagni derivanti dalla vendita della droga. Tale circostanza aveva determinato il G.I.P. di Venezia all’emissione di apposito decreto di sequestro preventivo, in esecuzione del quale, nel mese di maggio, i militari avevano proceduto al vincolo di ulteriori 88 mila euro giacenti su un conto corrente dell’arrestato.

Le criptovalute

Nel successivo mese di giugno, avendo il Tribunale del Riesame disposto la parziale restituzione delle somme sequestrate, la competente Autorità Giudiziaria ha richiesto alla Guardia di Finanza ulteriori accertamenti investigativi che avrebbero consentito di dimostrare un elevato pericolo di dispersione del denaro in capo all’arrestato, considerato particolarmente abile nell’utilizzo delle criptovalute e rimasto in contatto con soggetti attigui all’ambiente criminale, benché sottoposto agli arresti domiciliari.

Per tali motivi, il G.I.P. lagunare, valutato il rischio concreto che il denaro provento dell’attività delittuosa, nelle more della futura ed eventuale confisca, potesse essere disperso, ha disposto un nuovo sequestro preventivo, che, eseguito in data 10 luglio, ha permesso il vincolo delle somme nella disponibilità dell’arrestato, per complessivi 140 mila euro.