Latte e latticini spesso sono oggetto di critiche e diffidenza, soprattutto per colpa dello zucchero che contengono (ovvero: il lattosio).

Questa sostanza, infatti, da molti studiosi è additata come uno dei principali responsabili di scarsa digeribilità e varie forme di intolleranza, sebbene di fatto sia anche un elemento prezioso, ricco di benefici.

Lattosio: che cos’è

Entrando nel dettaglio, il lattosio è lo zucchero presente nel latte in una concentrazione media del 5%.

Tale elemento riveste una notevole importanza dal punto di vista nutrizionale: migliora ed incrementa, infatti, la capacità dell’organismo di assorbire il calcio e lo zinco. Questi due minerali sono fondamentali per il buon funzionamento organico e pertanto molti studiosi sono concordi nel sostenere che il consumo di latte (o di prodotti e alimenti ad esso affini) sia basilare per mantenere il corpo in salute.

Di contro, chi punta il dito verso questa sostanza si focalizza principalmente sulle eventuali intolleranze che il lattosio può comportare. Parliamo di reazioni avverse non allergiche che si manifestano con disturbi gastrointestinali come, ad esempio, gonfiore, dolore crampiforme, diarrea ed eventualmente nausea.

L’importanza nei bambini

Alla luce di tutto questo, dunque, sono diversi gli studi scientifici che si sono focalizzati sul quantitativo di lattosio assunto dai bambini. Un’eventuale carenza di calcio, infatti, può avere ripercussioni negative sulla crescita e soprattutto sulla mineralizzazione ossea.

Di contro, non mancano anche le pubblicazioni che tengono conto di come l’intolleranza al lattosio nei giovani adulti possa rappresentare un ostacolo al raggiungimento del picco di massa ossea, col rischio di incrementare la predisposizione all’osteoporosi.