Le tre proposte dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana inviate al Governo che chiedono maggiore autonomia sulla gestione del personale

 

Paola Roma, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, ha inviato al Governo, e nello specifico alla Presidenza del Consiglio, ai Ministri dell’Economia, della Funzione Pubblica e dell’Interno, una serie di proposte redatte dall’ACMT riguardo la legge di bilancio 2024, volte a superare i limiti imposti sul personale, in modo da lasciare ai Comuni l’autonomia di gestione e valorizzazione delle risorse umane in chiave di ottenimento degli obiettivi prefissi per il bene della cittadinanza.

L’Associazione nello specifico propone al Governo, nei limiti della spesa corrente e complessiva e per i Comuni che possono permetterselo, tre misure: superamento del limite massimo di spesa per il personale, superamento del limite al trattamento accessorio del personale, superamento del tetto di spesa per il lavoro flessibile.

 

Come Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana abbiamo voluto avanzare tre proposte riguardo la Legge di Bilancio in base a quanto si è appreso sinoraafferma Paola Roma, presidente dell’Ass. Comuni della Marca TrevigianaIn questo quadro, sia esso confermato o che venga alleggerito come auspicano gli enti locali nell’interesse dei territori amministrativi e ai fine di garantire i servizi minimi essenziali, vogliamo responsabilizzare i Comuni stessi sviluppando al massimo la loro capacità di organizzazione e di ricalibratura della macchina amministrativa, per consentire il raggiungimento degli obiettivi di servizio al cittadino con risorse sempre più limitate. Ecco perché diventa fondamentale liberare la spesa del personale da ogni vincolo e ostacolo alla rideterminazione della spesa. In questo modo si valorizza così l’autonomia dei Comuni, col solo vincolo di sostenibilità di tale spesa nell’assetto delle entrate e spese correnti complessive, superando i tetti e limiti legati alla spesa storica e ancorati a parametri inapplicabili in una situazione che risente ancora dello shock finanziario e operativo della pandemia e delle crisi internazionali. Per questo chiediamo: il superamento del limite massimo di spesa per il personale, il superamento del limite al trattamento accessorio del personale, il superamento del tetto di spesa per il lavoro flessibile. 

 

Il concetto è – chiude la Roma – se taglio dei finanziamenti deve essere, almeno che sia lasciata ai Comuni la libertà di operare in ambito di risorse umane, così da poter gestire in autonomia il fabbisogno di personale, già in crisi negli ultimi anni come ben sappiamo se teniamo conto che mancano oltre 250 figure nei Comuni Trevigiani, nei limiti della spesa ordinaria dei singoli enti, senza porre limiti alle assunzioni o alla valorizzazione dei dipendenti in totale responsabilità da parte dei Comuni”.

 

Le proposte dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana al Governo: 

  1. il superamento limite massimo della spesa di personale che non può superare la media 2011-2013 ai sensi dell’art. 1 comma 557 della legge 296/2006;
  2. il superamento della norma che ha introdotto il limite al trattamento accessorio del personale (art. 23, comma 2, del d.lgs 75/2017): “ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo determinato per l’anno 2016“; 
  3. il superamento della norma che pone il tetto alla spesa per “lavoro flessibile” – art. 9 comma 28 dl 78/2010, che prevede che gli enti non possono avvalersi, se non in casi particolari, di personale “flessibile” (a tempo determinato, con contratti di somministrazione di lavoro, scavalchi d’eccedenza fuori orario etc) se non nei limiti della spesa sostenuta per le medesime finalità nel 2009 (o nella media della spesa sostenuta nel triennio precedente in caso di mancata spesa nel 2009).