“Sia la situazione delle liste d’attesa che quella della medicina generale hanno un denominatore comune: la carenza di medici professionisti e personale sanitario sul mercato del lavoro a causa di una programmazione universitaria inadeguata rispetto agli attuali fabbisogni. Va inoltre detto che nel periodo post covid è aumentata anche la domanda di prestazioni mediche e tutto ciò ha comportato la difficoltà nel programmare le attività ospedaliere e territoriali, ma va anche detto che la solidità strutturale del servizio sanitario regionale sta garantendo una capacità di presa in carico che consente di affrontare il grande impegno richiesto da questa situazione”. Lo ha detto il direttore amministrativo dell’Ulss 4, Massimo Visentin, nel punto stampa svoltosi questa mattina nella sede centrale dell’Ulss 4 dove è stato fatto il punto della situazione su liste d’attesa e medicina generale.

Nei primi 5 mesi del 2022 l’Ulss 4 ha erogato oltre 1 milione di prestazioni. “Il tema liste d’attesa è all’ordine del giorno – ha spiegato il direttore sanitario Francesca Ciraolo – per queste sono infatti istituiti un tavolo di monitoraggio e un tavolo tecnico per la gestione, a cui partecipano tutti i soggetti coinvolti. E’ un fenomeno dinamico, che cambia di settimana in settimana e necessita di costante attenzione. La Regione ha altresì costituito una sezione di galleggiamento per le prestazioni in attesa di appuntamento allo scopo di avere il polso della situazione e il tracciamento di determinate prestazioni”. In tale contesto diverse liste d’attesa rispondono tempestivamente ai bisogni di salute mentre altre risentono maggiormente della pressione di una domanda crescente. “Come agiremo per migliorare ove necessario? Con tutti i nostri strumenti a disposizione – ha concluso il direttore sanitario – ossia con costanti rimodulazioni e rafforzamenti dell’offerta in Azienda anche attraverso l’estensione degli orari di ambulatorio, una migliore gestione delle disdette delle prestazioni ed un lavoro con i medici del territorio sull’appropriatezza delle prescrizioni. In questo contesto anche il privato convenzionato contribuisce a completare i servizi offerti dal sistema sanitario pubblico, in sinergia e stretta collaborazione con l’azienda ULSS”.

Sulla complessa organizzazione della medicina generale è intervenuto il direttore dei Servizi Socio Sanitari, Paola Paludetti: “Come noto la medicina generale territoriale deve far fronte all’importante carenza di medici in tutto il territorio, a questo si aggiungono inoltre un numero significativo di medici in uscita per pensionamento non compensato dalla formazione universitaria, e l’invecchiamento della popolazione che ha portato a un aumento della patologie croniche”.

Allo stato attuale il numero dei medici di medicina generale nel territorio Ulss 4 è 125. Sono 44 le zone carenti per un assetto ideale ma 15 medici in più sarebbero sufficienti per garantire una copertura assistenziale adeguata, nessun assistito è tuttavia privo di un medico di famiglia. La carenza di medici di medicina generale è maggiore nelle zone decentrate rispetto ai centri urbani.

“I nostri strumenti a disposizione per migliorare l’organizzazione della medicina territoriale – ha sottolineato la dottoressa Paludetti – è aumentare temporaneamente i massimali ai numerosi medici che si sono resi disponibili, sino ad arrivare a 1800 e in taluni casi a 2000 assistiti; rendere più flessibile la scelta del medico tra diversi ambiti territoriali, favorire forme associative tra medici e la massima sinergia con i sindaci dei comuni interessati per ricercare soluzioni organizzative, come agevolazioni all’apertura dell’ambulatorio, che facilitino l’attrazione di nuovi medici”.