Come se non bastassero i recenti temporali estivi a flagellare le coltivazioni del nostro territorio, ci si mette anche la particolare prolificità delle nutrie, animale originario del Sud America e importato nei primi anni 30 in Italia per l’allevamento da pelliccia, poi moltiplicatosi in modo incontrollato in tutto l’areale padano.
Non a caso, è stata anzitutto la Cia a lanciare un nuovo allarme sulle presenze del roditore. “Secondo diverse testimonianze di agricoltori, la percezione è che quest’anno il numero sia quasi raddoppiato rispetto al 2022, quando ne furono censite almeno 200mila.”
Nei giorni scorsi, si è verificata una vera e propria razzia in zona “Casaria” a Monastier di Treviso. Protagonistiìe le nutrie che rosicchiano la pianta di mais facendola cadere e poi mangiano la pannocchia che in questo momento ha i grani teneri. “Ogni notte salgono dal canale e devastano il mais” raccontano imprenditori agricoli locali.
Ma non solo il territorio di Monastier è invaso dal mammifero sudamericano: anche Roncade, San Biagio di C. e il Coneglianese.
Sulla questione danni da animali è intervenuto il presidente di Condifesa TVB Valerio Nadal: “Abbiamo all’interno del Fondo mutualistico un Fondo per danni da animali selvatici tra cui le nutrie. E’ sufficiente che l’agricoltore presenti la denuncia al Consorzio entro una settimana dal danno subito”.