Il Tribunale Ordinario di Venezia – Sezione Distrettuale del Riesame ha ritenuto fondato e meritevole di accoglimento la richiesta della misura cautelare interdittiva presentata dal Sost. Procuratore della Repubblica di Treviso dott. Davide Romanelli– titolare delle indagini – all’indomani del rigetto da parte del GIP del Tribunale di Treviso, che pur riconoscendo la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza di fatto aveva in parte scagionato – facendolo reintegrare sul posto di lavoro – l’operatore socio sanitario dipendente dell’I.P.A.B. “Cesana Malanotti” di Vittorio Veneto, accusato di aver posto in essere nel periodo maggio – ottobre 2024, diverse condotte vessatorie, minacciose e di sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti della struttura allo stesso affidati.
Il Tribunale del riesame nelle motivazioni che hanno portato all’ordinanza di esecuzione della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblici uffici e servizi per un anno (mesi 12) emessa il 30.04.2025, ha ritenuto che a carico dell’indagato sussistono “gravi indizi di colpevolezza relativamente ai delitti in contestazione”.
Le indagini circa presunti maltrattamenti a carico degli ospiti dell’I.P.A.B. “Cesana Malanotti” poste in essere dal N.A.S. Carabinieri di Treviso, hanno avuto origine nel maggio 2024 in seguito all’acquisizione di segnalazioni riguardanti i comportamenti violenti fisici e verbali nei confronti degli anziani ospiti della struttura da parte di un operatore socio sanitario.
Le indagini, coordinate dal Sostituto procuratore Davide Romanelli della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, supportate da intercettazioni ambientale audio/video con l’installazione di telecamere all’interno del reparto ove si verificavano tali
maltrattamenti, davano modo di documentare almeno 15 casi di violenze/maltrattamenti perpetrati dall’O.S.S. ai danni degli anziani ospiti.