I Carabinieri Della Stazione di Marcon (VE), al termine di una accurata e lunga attività d’indagine, intrapresa a seguito della denuncia presentata da una signora del posto, hanno individuato e denunciato alla competente Autorità Giudiziaria tre pregiudicati, tutti residenti in Campania, risultati responsabili in concorso della truffa posta in essere con il sistema definito “vishing”. Le attività si susseguono a pochi giorni di distanza a quelle portate a termine con successo dai colleghi di Martellago (VE) che proprio qualche giorno fa erano riusciti a bloccare e restituire ai proprietari ben 75.000 euro sottratti con la medesima truffa, purtroppo in fase di diffusione. Cosa è il VISHING? Una truffa basata nell’agganciare telefonicamente una vittima, tramite un numero verde associato ad un istituto di credito, facendogli credere, dal finto operatore dell’istituto bancario, di aver constatato un bonifico fraudolento in uscita dal conto corrente, richiedendo, per bloccare l’operazione, di comunicare i codici di accesso al conto corrente (online). E’ in questo frangente che la vittima, temendo un illecito e vero prelievo di denaro dal proprio conto corrente, associato al tono allarmante del finto operatore, cade nella rete di quest’ultimo ed ingenuamente comunica i propri codici di accesso relativi al suo Istituto di credito. Al termine della telefonata, la vittima viene rassicurata sul buon esito dell’operazione sapendo che ora il denaro, che stava per essere prelevato dal suo conto, invece è al sicuro. D’ora in poi invece contrariamente il finto operatore dell’istituto di credito, inizia ad effettuare fraudolentemente svariate operazioni di prelievo sul conto corrente on line del malcapitato.
Alla signora di Marcon, che si è vista sottrarre 1.500 euro, sono soccorsi i Carabinieri di Marcon che, subito attivati, sono riusciti con non poche difficoltà ad identificare e deferire all’A.G. i 3 soggetti campani. Gli accertamenti posti in essere continueranno, al fine di verificare se altre persone siano state ingannate dai finti operati telefonici a cui hanno consegnato i codici di accesso del loro conto corrente. Già dalle prime analisi infatti, è emerso che i tre rei avevano poste in essere almeno altre 13 truffe con lo stesso sistema ai danni di altrettante vittime, motivo per il quale sono state allertate le competenti Stazioni dei Carabinieri per accertarne i contorni.
La raccomandazione e i numerosi precedenti avvertimenti che i Carabinieri e tutte le forze di polizia fanno è sempre la stessa; attenzione alle telefonate sospette ricevute da parte di fantomatici operatori che si spacciano per essere dipendenti del vostro istituto di credito e suoi delegati.
Mai fornire i propri codici di accesso. Anche la verifica telefonica che il numero contattante sia attestato presso un istituto di credito non è sufficiente. Nessuna Banca chiede telefonicamente di fornire le proprie credenziali. Così come non lo fanno altri Enti.