Presidio alla Berco - foto di repertorio
Presidio alla Berco - foto di repertorio
Tornano a incrociare le braccia i dipendenti della Berco di Castelfranco Veneto, esasperati dall’atteggiamento dell’azienda riguardo al futuro del sito produttivo trevigiano e alle prospettive dei 150 lavoratori. Fim Cisl Belluno Treviso e Fiom Cgil Treviso hanno proclamato uno sciopero di otto ore con presidio davanti ai cancelli della fabbrica a partire dalle 7 del mattino di mercoledì 5 marzo.
Dopo le due giornate di sciopero e l’assemblea della scorsa settimana, i lavoratori della fabbrica di Borgo Padova bloccheranno nuovamente la produzione per protestare contro l’atteggiamento dei vertici di ThyssenKrupp, proprietaria di Berco, che continua a non fornire dettagli sui piani che ha in serbo per lo stabilimento castellano. Quello che è certo, è che dal 1° marzo i dipendenti si vedranno lo stipendio ridotto, perché l’azienda ha disdettato unilateralmente la contrattazione aziendale, e che nel sito di Copparo (Ferrara) è stata aperta la procedura di licenziamento per 247 dipendenti.
“La misura è colma – spiegano Massimo Baggio della Fiom Cgil Treviso Massimo Civiero della segreteria Fim Cisl Belluno Treviso -, la proprietà deve fare chiarezza sulla crisi, dare delle garanzie sul futuro e definire delle prospettive ai lavoratori, che sono sempre più determinati a continuare la lotta per difendere il sito produttivo di Castelfranco e il loro posto di lavoro”.
Attualmente i 150 lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria, ma le previsioni riguardo ai carichi di lavoro dimostrano che l’azienda sta scivolando verso uno spegnimento e uno svuotamento della capacità produttiva: non ci sono certezze né prospettive oltre al 5 maggio, data in cui finirà il periodo di cassa integrazione.