Il 7 e 8 luglio in Villa Wassermann a  Giavera del Montello si terrà il MicroMacroGFest, con ospiti ed eventi culturali e artistici da tutto il mondo. MicroMacroGFest è inserito nel più ampio progetto di GiaveraFestival23^ edizione della manifestazione interculturale e insieme “numero zero” di una nuova formula, frutto di una trasformazione che ha reso itinerante e dilatata nel tempo l’esperienza ultraventennale di Ritmi e Danze dal Mondo.

Tra i nomi di rilievo ospiti al MicroMacroGFest spiccano: l’ex Direttore de l’Economist Bill Emmot, l’antropologo e giornalista Duccio Canestrini, il giornalista e scrittore Stefano Liberti, la giornalista di “Internazionale” Annalisa Camilli, la scrittrice premio internazionale Writing for Central and eastern Europe Azra Nuhefendic,  il fotoreporter Emanuele Confortin e in ultimo Paolo Bergamaschi, consigliere anziano della Commissione Esteri del Parlamento Europeo, che domenica mattina aiuterà il popolo del GFest ad approfondire il ruolo dell’Europa in merito al fenomeno migratorio e dell’accoglienza accompagnati da musicaspettacoli da tutto il mondo.

Il titolo dell’intero festival, che verrà particolarmente approfondito in questo fine settimana a Giavera, è Occhi aperti sul mondo: un salto in altro.

 Don Bruno Baratto, presidente del Festival,  ha dichiarato: “C’è un mondo intero che da sempre fa muovere anche le nostre scelte, i nostri pensieri e le nostre emozioni. Aprire gli occhi sul mondo ci apre alla possibilità di entrare in relazione con altre scelte e altri sogni, per capire dove stiamo andando, ma anche quali altre vie siano possibili per costruire un mondo più umano”.

Prosegue con queste parole Don Bruno: “Tuttavia aprire gli occhi sul mondo ci chiama ad un salto in altro, uno scatto di fiducia e di passione per generare soluzioni inedite, frutto di incontri e di scambi. Chiede un cambio di ritmo, di orizzonte, un salto in un agire altro, oltre conformismi globali che semplificano la realtà e riducono le diversità, privando di significato giustizia, solidarietà, libertà. Un salto in altro che aiuti a superare vicoli ciechi sbarrati da paura, ignoranza e sfiducia, e che ci apra a collaborare in progetti che costruiscano futuro condiviso. Con il coraggio di attraversare il tratto di vuoto e vertigine che ogni scelta importante richiede”.

Tra gli ospiti dei dibattiti di Giavera ci sarà anche il genetista Guido Barbujani che lancia un messaggio ai partecipanti al GFest: “La razza è la lente deformante attraverso cui generazioni di naturalisti, antropologi e genetisti hanno guardato per secoli le differenze umane, finché si è dimostrato che con quella lente lì non ci si capisce niente; e la nostra storia ci insegna chela gente migra, non da ieri, ma da milioni di anni, e quindi non dobbiamo sorprenderci se le spaventose disuguaglianze fra nord e sud del mondo oggi hanno accentuato questo fenomeno.”

 

Negli spazi espositivi allestiti dal  Collettivo Fotosocial, saranno poi esposti alcuni dipinti dell’artista iracheno Matti al Kanun, e il reportage di Emanuele Confortin, giornalista di Castelfranco Veneto che ha documentato la fine della Battaglia di Mosul, e il ritorno alla normalità di centinaia di migliaia di sfollati interni.

L’esposizione è centra sulla figura di Al Kanun, pittore cristiano siriaco le cui opere sono state squarciate dai pugnali dei jihadisti dell’Isis. È lui la figura cardine di Back to Life in Iraq, realizzato da Confortin da marzo 2017 a gennaio 2018 tra Erbil, Bartella, Mosul e Duhok, nel nord dell’Iraq.

Back to Life in Iraq è stato realizzato in collaborazione del Center for the Humanities and Social Change dell’Università Ca’Foscari, un centro di ricerca interdisciplinare che valorizza il ruolo della cultura umanistica nell’affrontare i grandi temi della globalizzazione e del pluralismo culturale. La mostra si pregia inoltre dei patrocini concessi dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), da Amnesty International e da Focsiv.

Domenica alle 18 sarà il momento del flashmob “Al Altra Voce” con cori e cantori provenienti da tutto il Veneto si ritroveranno per un momento, breve ma intenso, di condivisione musicale, per ricordare il senso e il valore della comunità umana a cui tutti apparteniamo.