I Carabinieri indagano sulla truffa online
I Carabinieri indagano sulla truffa online

I Carabinieri della Stazione di Mirano hanno svelato e posto fine ad un ricatto, che durava da alcuni giorni, ai danni di un uomo sposato residente nel padovano, arrestando in flagranza una ragazza residente in pieno centro, che aveva posto ai suoi danni una vera e propria estorsione.

L’attività d’indagine, intrapresa dai militari della locale Stazione qualche giorno fa, dopo la denuncia presentata dall’uomo, ha permesso di stroncare l’attività di E.A.N. classe 2002 di origini nordafricane che, tramite un profilo su Subito.it di offerte di lavoro, aveva instaurato un rapporto a distanza che proseguiva sulla chat privata di Whatsapp, essendosi i due scambiati il numero telefonico. La relazione “epistolare/elettronica” lentamente – messaggio dopo messaggio – ma inesorabilmente scivolava nella confidenza di natura sentimentale.

L’uomo prendeva quindi l’iniziativa, proponendo di passare del tempo assieme, non turbandosi, almeno inizialmente, nemmeno quando la ragazza gli chiedeva un compenso in cambio. Dopo una prima fase di contrattazione e un continuo scambio di messaggi, chiaramente tenuti all’oscuro dalla moglie, l’uomo però, giunto al dunque, si pentiva e dichiarava di volersi sottrarre all’accordo.

Da questo momento iniziavano da parte della ragazza varie e continue richieste estorsive, con la minaccia di rivelare il contenuto delle chat amorose alla moglie; la richiesta iniziale è della ragguardevole cifra di 1.000 Euro. Ma l’uomo, ormai irretito dalla minaccia e dalla paura di compromettere il matrimonio, cede e raggiunge Mirano con una busta contenente il denaro, seguendo pedissequamente le istruzioni della ricattatrice. La busta viene abbandonata in un cestino pubblico, per poi essere recuperata fulmineamente dalla ragazza.

Ma la relazione elettronica non finisce, almeno da parte della ragazza, che continua a mandare messaggi che oscillano dalle offerte d’amore a nuove minacce di rilevare tutto. L’uomo è in preda al panico poiché il telefono squilla spesso in momenti di normale vita famigliare e solo per caso la moglie non scopre la tresca ed il guaio in cui si è infilato.

Alla fine, finalmente intuendo di essere vittima di un vero e proprio crimine, il “pentito innamorato” si è rivolto ai Carabinieri, “vuotando il sacco” nel corso di una lunga e sofferta denuncia. Nel contempo arriva la seconda richiesta di denaro: la ragazza vuole infatti altri mille euro, con la medesima modalità di consegna.

Pertanto, dopo aver accertato i fatti, che hanno consentito anche di individuare il luogo esatto dove è già avvenuto il primo ed avverrà il secondo passaggio della busta, i Carabinieri predispongono un classico servizio di osservazione, in una cornice di perfetta sicurezza. L’uomo entra in campo e abbandona la busta nel cestino come fosse un rifiuto, allontanandosi. Passa qualche minuto e dal portone dell’abitazione posto giusto di fronte al manufatto esce la ragazza che – guardandosi attorno in modo sospettoso – recupera il malloppo. I Carabinieri, avuta la certezza che si trattasse proprio della ricattatrice cercata, la bloccano prima che potesse re-infilare l’uscio di casa.

I successivi accertamenti tesi ad accertare la sorte avuta dai primi mille euro, permettono di tracciare un pagamento elettronico, dovuto da quanto dichiarato dalla giovane all’”acquisto” di una patente di guida. Chiaramente sono in corso altri accertamenti per sondare altre dinamiche criminali e se tali dichiarazioni non siano un mezzo per nascondere altri illeciti.

La responsabile è stata comunque tratta in arresto per il grave reato di Estorsione aggravata e continuata e posta agli arresti domiciliari.

Nell’occasione le Forze dell’Ordine richiamano l’attenzione di tutti sull’importanza di assegnare alle relazioni elettroniche l’importanza che meritano – sempre che la meritino – , evitando lo scambio in rete di dati verso soggetti non conosciuti personalmente, informazioni che poi possono essere utilizzate in maniera indiscriminata e per gli scopi più disparati.