Secondo concerto del festival internazionale “Pagine d’Organo 2024” nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a cura di Fondazione Antiqua Vox

 

Dopo il successo di pubblico (oltre 400 persone), raccolto il 18 febbraio nella chiesa di San Giuseppe a Treviso con il “Concerto bachiano” di Matthias Havinga, il festival internazionale “Pagine d’Organo”, organizzato dalla Fondazione Antiqua  Vox, esce dal capoluogo della Marca per proporre il secondo concerto della tredicesima edizione nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Salgareda, domenica 25 febbraio dalle ore 17.30. Alla tastiera dell’organo “Andrea Zeni” (1999), costruito in stile sinfonico-francese, siederà il maestro Simone Vebber, interprete del  repertorio dedicato alla “École de Paris”, che si sviluppò, nel corso dell’Ottocento, grazie all’opera dei compositori francesi titolari delle più importanti cattedre nel Conservatorio nazionale e organisti delle maggiori chiese parigine. 

Massimiliano Raschietti, direttore artistico del festival, introdurrà il pubblico all’ascolto del concerto intitolato “Romanticismo francese”, illustrando anche le caratteristiche dell’organo di Salgareda. Spetterà poi al talento del trentino Simone Vebber (classe 1983) trarre dalla tastiera dello “Zeni” il percorso musicale che ricostruirà l’epoca di una scuola gloriosa in campo organistico. “L’organo ideale dei maestri parigini è il risultato di un lento processo di elaborazione, volto a definire uno strumento ricco di suoni caldi e pastosi, in cui più che distinguere le singole voci si ricerca l’amalgama dei timbri, a formare un suono mèlange orchestrale in cui spiccano i registri di fondo e delle ance” scrive Elia Pivetta nel presentare le peculiarità della “École de Paris”

Il programma di sala proporrà di Félix Alexandre Guilmant (1837 – 1911) il “Grand Chouer in Re (alla Händel) Op.18”, quindi la “Sonata per organo in re minore” di Giovanni Marchiò (XIX secolo), per passare poi a Camille Saint-Saëns (1835-1921) e alle sue “Improvvisazione n. 4” e “Improvvisazione n.7” dal “Set improvisations op. 150”. A chiudere il concerto saranno le pagine di Charles-Marie Widor (1844 – 1937), tratte dalla “Symphonie VI pour orgue, Op. 42, No. 2” (Allegro, Adagio, Finale), e le improvvisazioni su temi dati dal pubblico (Adagio, Scherzo, Toccata).  “L’arte dell’improvvisazione è poco praticata dagli organisti di oggi”, sostiene Elia Pivetta, “ma Simone Vebber la conosce alla grande”. 

Il maestro trentino vanta un curriculum eccellente, sia come concertista che come didatta: vincitore di numerosi premi internazionali, tra cui il primo premio assoluto al concorso “Bach” di Saint-Pierre-lès-Nemours (Francia) nel 2005, ha al suo attivo un’intensa attività concertistica che lo porta a suonare, in veste di solista, nei più importanti festival organistici internazionali. Il suo repertorio spazia dalla musica antica fino ai compositori contemporanei. In qualità di docente Simone Vebber ha tenuto masterclass di interpretazione in varie istituzioni; inoltre è titolare della cattedra di organo al Politecnico delle Arti – Conservatorio “Donizetti” di Bergamo e docente di improvvisazione alla Civica Scuola di musica “Abbado” di Milano.

Domenica 10 marzo la rassegna farà ritorno nella città di Treviso con un doppio appuntamento: alle 15.30 nella chiesa di Santa Maria Maggiore verrà presentato il restauro della tela seicentesca “Sant’Egidio” attribuita al pittore Jusepe De Ribera; alle 17.30, nell’auditorium di Santa Caterina, si terrà il concerto “La musica al tempo di Ribera” con Andres Cea Galán, organista spagnolo.