Thun shop al centro commerciale Valecenter di Marcon
Thun shop al centro commerciale Valecenter di Marcon

Non soddisfano ai sindacati le proposte sui ricollocamenti e gli incentivi all’esodo per le lavoratrici di Thun.
Mercoledì pomeriggio c’è stato un incontro tra le parti, anche piuttosto teso, dove l’azienda, che vende prodotti per la casa, per la cucina ma anche gioielli, accessori, bomboniere, articoli per bambini, ha portato delle idee, dopo la decisione presa durante il periodo natalizio di lasciare a casa 77 persone in tutta Italia, divenute poi 76, e comunicata solo dopo l’Epifania.
Tra queste, ci sono le tre lavoratrici del negozio all’interno del centro commerciale Valecenter di Marcon (Venezia) e altrettante di Thiene (Vicenza). Thun avrebbe previsto un pacchetto di ricollocamenti considerati inaccettabili dalle organizzazioni sindacali e dalle stesse dipendenti, offrendo a queste ultime degli spostamenti più lunghi per meno ore di lavoro. Non solo, anche sugli incentivi, le cifre emerse hanno fatto irritare, e non poco, le sigle sindacali, perché considerate poco rispettose per chi perde il posto di lavoro. Inoltre, la stessa Thun ha ribadito la volontà di non ricorrere agli ammortizzatori sociali, così come aveva già anticipato nella riunione precedente. Dunque la trattativa resta in salita e le parti si rivedranno a breve.
“Continueremo a chiedere la ricollocazione di tutto il personale – spiega Francesco Coco della Segreteria di Femca Cisl Venezia – ma dev’essere congrua a dove si risiede. Non può pretendere di far fare decine di chilometri in più per raggiungere il posto di lavoro, ricevendo “in cambio” un calo dello stipendio. Anche sulla questione economica degli incentivi, ci sono state fatte delle proposte non condivisibili; la proposta sull’esodo non dev’essere considerata la soluzione alla perdita del lavoro ma un riconoscimento al disagio causato”. Per Coco, la salvaguardia dell’occupazione resta prioritaria. “Se non c’è la possibilità per il personale di essere ricollocato in altri negozi Thun – continua il rappresentante della Segreteria della Femca Cisl Venezia – che sia almeno l’azienda faccia il possibile impegnarsi a fare assumere queste persone dai negozi vicini al punto vendita. Ci sono dipendenti che hanno mutui da pagare, qualcuno lo ha stipulato anche di recente, ci sono giovani mamme, più d’una ha diversi anni di anzianità di servizio e con un’alta professionalità. Aspettiamo il prossimo incontro per capire se l’azienda abbia recepito i nostri appelli, altrimenti non escludiamo uno stato di agitazione”.