“Novità sul fronte scuola? L’unica novità è il caos”.
Così il Governatore Luca Zaia oggi in conferenza stampa, spiegando che il nuovo decreto governativo “impone delle fasi di testing che sono insostenibili. Tutte le regioni sono a fine corsa con la fase di testing. Non parliamo poi del contact test, cioè nel chiamare a casa i positivi e i loro contatti. Inutile buttarla in polemica: questa è la capacità di lavoro e oltre a quella non si va”.
“Con 18 mila contagiati, come quelli di ieri – ha spiegato Zaia -, si dovrebbero prevedere 18 mila telefonate a persone che, quasi sicuramente, avrebbero riferito una decina di nomi di contatti stretti. Sarebbero quindi 10 mila persone da contattare in un giorno. Impossibile. Noi – ha precisato – dobbiamo fare l’amministrazione del possibile e per fare ciò credo sia sempre più doveroso modificare la definizione di caso. E dobbiamo avere un diverso atteggiamento da coloro che sono sintomatici positivi, e soprattutto di coloro che non lo sono”.
“Sul fronte della scuola, ci “sono tante classi in quarantena, circa 2.400, – ha continuato il Presidente della Regione -; poi ci sono docenti in quarantena, altri in malattia e quelli non vaccinati. In questo brodo primordiale non so cosa venga fuori, nel senso che abbiamo grosse difficoltà. Io immaginosi apriranno le scuole il 10, il Governo ha deciso che si dovrà aprire e la situazione sarà quella che molte classi saranno chiuse, altre saranno in dad perchè non ci sono altre soluzioni. Si cercherà di venirne fuori. Il problema grosso – ha concluso Zaia – non è l’apertura delle scuole ma la gestione di tutta la fase di testing e di screening che è una cosa paurosa”.