Sono 21.000 i nuovi posti di lavoro registrati in Veneto a maggio, portando a quota 57.200 il saldo positivo da inizio anno nella nostra Regione. I numeri, riportati su la Bussola di maggio pubblicata da Veneto Lavoro, indicano un risultato in ripresa rispetto al 2021 (+39.700) e al 2020 (-4.000), ma inferiore rispetto al 2019 (+61.650 posti di lavoro). Positivo il saldo di maggio +20.900, di poco inferiore a quello di un anno fa ma superiore a quello del 2019 (+17.400).

“Sono cifre che inducono un cauto ottimismo – sottolinea l’Assessore regionale al lavoro -. Ci sono segnali di ripresa condizionati da un contesto socioeconomico di incertezza che si sta protraendo da inizio anno, aggravato dal conflitto in Ucraina. È indubbio che il dato positivo sia collegato alla ripresa del turismo come dimostra il fatto che la maggior parte dei contratti è a tempo determinato. Ma dobbiamo ancora verificare l’effetto di alcuni fenomeni, come ad esempio il consolidarsi dell’incremento delle dimissioni volontarie di lavoratori con contratti a tempo indeterminato”.

Le cessazioni, 215.000 da inizio anno, crescono del 41%, con un lieve rallentamento nel mese di maggio (+30%). Continua a crescere il numero delle dimissioni da contratti a tempo indeterminato: nei primi cinque mesi se ne sono registrate 51.600 (32% in più rispetto al 2021 e 35% in più rispetto al 2019), con una crescita particolarmente significativa per le donne (+47%) e per i lavoratori over 55 (+71%). La maggior parte dei dimissionari (57%) trova una nuova occupazione entro un mese, il 44% già entro una settimana dalle dimissioni.

“È positivo che cresca l’occupazione femminile – indica l’Assessore regionale al lavoro, all’istruzione e alla formazione –, ma dobbiamo fare in modo che, anche mediante strumenti di conciliazione, l’occupazione femminile sia solida e strutturata, affinché le donne possano avere sempre maggiore accesso a posti di qualità e realizzino pari opportunità in base al livello di competenze delle lavoratrici”.

Tornando alle assunzioni, il bilancio occupazionale positivo in Veneto è dovuto in larga parte ai contratti a tempo determinato, cresciuti di 40.900 unità nel corso del 2022, 16.000 i nuovi contratti a tempo indeterminato, mentre appena 300 i contratti di apprendistato nei primi cinque mesi del 2022.

I saldi più positivi si registrano nelle province a maggiore vocazione turistica, a Venezia (+26.400) e Verona (+17.900). Seguono Padova +5.700, Treviso +3.500, Vicenza  +3.300 e Rovigo +3.200. Belluno risente invece della stagionalità turistica e fa registrare nei primi cinque mesi dell’anno -2.800 posizioni lavorative. Per quanto riguarda il solo mese di maggio assunzioni e saldi superano ovunque il dato del 2019.

Infine, i dati sulla disoccupazione indicano che a fine maggio 2022 i disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto sono complessivamente 383.300, di cui 270.700 disoccupati disponibili e 112.600 persone attualmente in sospensione perché occupate temporaneamente o perché in conservazione della condizione di disoccupazione per ragioni di reddito. Il flusso delle dichiarazioni di immediata disponibilità nei primi cinque mesi del 2022 è stato pari a 45.500 unità, in lieve aumento rispetto all’analogo periodo del 2021 (+10%).