In merito alla notizia relativa all’odontoiatra accusato di evasione fiscale dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, interviene la sezione trevigiana di ANDI, principale sindacato di categoria dei dentisti italiani.

 

“Ben vengano i controlli da parte degli enti preposti, in questo caso da parte della Guardia di Finanza – spiega il dottor Dario Danella, presidente di ANDI Treviso – siamo favorevoli alle verifiche finalizzate ad individuare e punire chi compie degli illeciti. Si tratta però di un caso isolato, una mela marcia che purtroppo danneggia l’immagine della nostra professione fomentando il luogo comune del dentista evasore che non trova riscontro in alcun dato certo. I dentisti sono tra i liberi professionisti che denunciano di più al fisco, al quarto posto dopo commercialisti, avvocati ed ingegneri. Combattere l’evasione fiscale è anche negli interessi della nostra categoria: chi lavora in nero fa concorrenza sleale nei confronti dei dentisti onesti. Va inoltre sottolineato che il nero rappresenta un danno per il paziente dal punto di vista economico, dato che il meccanismo delle deduzioni fiscali delle spese sanitarie private, tra cui quelle odontoiatriche, permette un concreto risparmio ai cittadini. Grazie alle deduzioni fiscali i cittadini possono recuperare parte delle spese, effettuando quindi quelle cure che oggi la crisi economica e l’assenza di un’offerta pubblica, e non il costo delle nostre prestazioni, gli impediscono. Da anni inoltre come associazione stiamo lavorando affinché il Parlamento consenta la piena deduzione fiscale delle prestazioni del dentista assieme anche a dei meccanismi di welfare non privati o convenzionati per il rimborso delle cure che lascino però la piena libertà di scelta del medico di fiducia come previsto dalla Costituzione, cosa che permetterebbe un concreto risparmio ai cittadini, garantendo così anche alle fasce più svantaggiate un completo accesso alle cure.