Si è risolto in meno di ventiquattro ore il giallo della morte di Ezio Sancovich, 62enne residente nel padovano e consulente importante di Moncler.

L’uomo viene trovato morto sul sedile sua Bmw in sosta presso la tangenziale di Piombino Dese con tre colpi sparati ad altezza della tempia sinistra alle ore 20.50 di lunedì sera.

Messo alle strette da importanti indizi e interrogato per ore Renato Rossi, 67 anni originario da Ferrara ma residente a Martellago, ha confessato in meno di venti ore dall’accaduto la sua colpevolezza ai carabinieri del Reparto operativo di Padova.

Disposta l’autopsia sul corpo della vittima per far luce su molti particolari ancora oscuri, per Rossi è scattato il fermo di polizia giudiziaria per il reato di omicidio volontario ed è stato trasferito momentaneamente nel carcere Due Palazzi di Padova;l’uomo ha negato di essere proprietario dell’arma che ha ucciso Sancovich, ma durante i colloqui con i carabinieri è stato accertato che Rossi avanzava dei soldi dalla vittima per una somma di poche migliaia di euro.

Dopo il ritrovamento del corpo, l’autore dell’omicidio è stato rintracciato all’alba nella sua casa di Martellago, condotto in caserma ed interrogato a partire dalle 10 di mattina.

A confermare il contatto tra i due, terminato con la morte di Sancovich sono le telecamere di sorveglianza installate nel perimetro delle Pepper Industries a Trebaseleghe, società che gestisce anche il marchio di abbigliamento Moncler. I due saliti a bordo della Bmw si sarebbero poi diretti verso Piombino Dese.

Dopo otto ore di interrogativi Rossi crolla e confessa di essere l’autore dell’omicidio di fronte agli interrogatori in caserma ed affiancato dall’avvocato Paolo Zorzi, convocato per l’occasione.

Matteo Venturini

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