Albert Deda

Alle prime luci dell’alba sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico Ministero i presunti autori dell’omicidio di Albert Deda, cittadino albanese 24enne e del tentato omicidio di due connazionali di 26 e 28 anni avvenuti ieri, poco dopo l’ora di pranzo in via Dorighello nel quartiere Forcellini di Padova.

I due, residenti a quell’indirizzo come il deceduto, sono stati intercettati nella tarda serata di ieri, in autostrada, dagli agenti della Sezione di Polizia Stradale di Gorizia all’altezza dello svincolo di Villesse.

Le loro ricerche erano state diramate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo nelle prime fasi delle indagini seguite al grave fatto di sangue, grazie agli elementi raccolti sul luogo del delitto, ivi comprese le prime testimonianze rese da persone informate sui fatti.

L’auto rossa

Ancora 20 km e sarebbero usciti dal territorio nazionale a bordo della propria autovettura, una Renault Clio rossa, che era stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza cittadina mentre si allontanava dal luogo del delitto subito dopo l’accoltellamento.

I fuggitivi, cittadini albanesi anch’essi, di 19 e 24 anni, avevano fatto perdere le loro tracce prima dell’arrivo dei soccorsi, e nel momento del rintraccio vestivano indumenti nuovi (alcuni di questi ancora con il cartellino attaccato) evidentemente acquistati durante le prime fasi della fuga e presentavano piccole ferite da taglio alle mani, con ogni probabilità procurate durante l’aggressione.

Le acquisizioni investigative, frutto dell’incessante lavoro degli inquirenti protrattosi per tutta la notte, hanno consentito quindi al Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Padova che ha materialmente coordinato le attività fin dalla prima fase del sopralluogo di emettere un decreto di fermo di indiziato di delitto supportato dal concreto rischio di fuga degli indagati.

Il provvedimento è stato eseguito stamattina congiuntamente dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Padova e dagli agenti di Squadra Mobile e Sezione di Polizia Stradale di Gorizia. Ancora poco chiaro il movente della brutale aggressione; le indagini sono tuttora in corso al fine di chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda.