Una situazione sfuggita di mano, nessuna intenzione di uccidere. Sarà questa la linea difensiva di Vania Lazzarato, 42 anni, e Amedeo Bonan, 53, arrestati venerdì pomeriggio dai carabinieri per l’omicidio di Vito Lombardi, 47 anni, trovato senza vita a Fontane di Villorba con la testa fracassata. “Volevamo solo dargli una lezione non ucciderlo” avrebbero confessato i due spiegando di aver colpito la vittima con un mattarello e dei sassi. Lombardi e i suoi presunti carnefici vivevano tutti nella stessa palazzina Ater di Borgo Capriolo a Treviso: a puntare il dito contro la coppia i vicini di casa. Degradata la situazione familiare: Vania viveva nella casa di Lombardi, con cui aveva una relazione, insieme alle tre figlie, senza però aver mai divorziato dal marito. Pista passionale e motivi economici i possibili moventi dell’omicidio, su cui indagano gli investigatori. Omicidio volontario l’ipotesi di reato, anche se i legali della donna, per ora detenuta nel carcere della Giudecca di Venezia, chiederanno gli arresti domiciliari.