L’Ulss 2 con l’autorizzazione della Regione ha messo a punto il progetto “Gravidanza a basso rischio” con alcune novità: le donne saranno seguite a domicilio da un’ostetrica dedicata per tutti i nove mesi della gravidanza e accolte in ospedale in un’area riservata dove saranno seguite, per il travaglio e il parto con l’approccio “One to One”.

 L’iniziativa, sarà avviata inizialmente al Ca’ Foncello dal 1 settembre per essere poi estesa anche al resto del territorio.

“L’obiettivo di questo progetto  è duplice – spiega Enrico Busato, primario dell’Unità Operativa di Ostetricia-Ginecologia del Ca’ Foncello – Da un lato andiamo ad avviare il processo di personalizzazione dell’assistenza per le future mamme legato alla tipologia di gravidanza, partendo da quelle a basso rischio. Dall’altro vogliamo incentivare il ritorno a un parto più fisiologico con, però, tutte le garanzie del caso, a cominciare dalla possibilità di far intervenire immediatamente, accanto all’ostetrica, ginecologi e anestesisti”.

L’inserimento delle donne nella categoria gravidanza a basso rischio viene fatto dal ginecologo, a seguito della  visita effettuata nella fase iniziale della gestazione, dal ginecologo.

“Da questo punto in avanti – anticipa Busato – le donne saranno seguite da un’ostetrica dedicata del territorio che le accompagnerà per tutti i nove mesi, sulla base di quando previsto da un apposito protocollo. Ovviamente in qualsiasi momento dovesse emergere qualche problematica particolare il ginecologo è pronto ad intervenire. Se, invece, come accade nella maggior parte dei casi, la gravidanza prosegue in modo lineare anche al momento dell’ingresso in ospedale per il parto la futura mamma avrà un percorso ad hoc.

“Ricaveremo, all’interno dell’ospedale sia sale di degenza sia una sala travaglio e parto dedicate – illustra Busato –  Nella fase di travaglio e del parto le donne saranno seguite con l’approccio “One to One”, ovvero a livello individuale da un’ostetrica,  esperta con il supporto medico nel caso di necessità”.

“Si tratta di un progetto assistenziale innovativo – precisa il direttore del Servizio professioni sanitarie, Alberto Coppe – che prende in carico le donne in tutte le fasi della gravidanza a basso rischio. Il progetto si sviluppa nel territorio e termina poi con il lieto evento in ambito ospedaliero, assicurando il questo modo la corretta continuità delle cure”.

Per la realizzazione del nuovo progetto l’Ulss 2 ha provveduto a una formazione mirata, a una riorganizzazione del lavoro e all’assunzione di tre ostetriche che andranno a implementare  l’équipe ostetrica del reparto di degenza, tra loro le più esperte seguiranno le donne con gravidanze a basso rischio. A dicembre ci sarà la prima valutazione.