A metà luglio torna prepotentemente di moda il tema dell’autonomia in Veneto. Dopo che il Governatore Luca Zaia ha trasmesso al ministro Erika Stefani la proposta di legge delega in attuazione dell’art. 116.3 della Costituzione (QUI IL TESTO INTEGRALE), l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin ha spiegato le proposte del Veneto alla Commissione Stato-Regioni Ambiente ed Energia, sottolineando la necessità di maggiore autonomia.

“Durante i lavori della Commissione Stato-Regioni Ambiente ed Energia, svoltasi in settimana, ho chiesto che fossero evidenziate alcune tematiche specifiche tra le priorità da segnalare al Ministero dell’Ambiente all’interno di un documento condiviso da tutte le Regioni”. A dirlo è l’assessore all’Ambiente del Veneto, Gianpaolo Bottacin.

“Come Veneto – aggiunge – già le scorse settimane avevo inviato al nuovo Ministro Costa un dossier contenente una serie di spunti su quello che stiamo facendo nella nostra Regione e sull’opportunità di riconoscerci una maggiore autonomia nell’ambito delle materie ambientali. In particolare in quel documento soffermai l’attenzione su una serie di questioni relative alla difesa idrogeologica e alla necessità di finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio regionale da eventi di piena e da fenomeni franosi, all’opportunità di una semplificazione normativa della disciplina forestale, alla gestione integrata della zona costiera, al tema PFAS, alla necessità di provvedere a un sistema coordinato e organizzato in relazione alle notizie meteo. Inserii inoltre anche alcuni approfondimenti sul tema della qualità dell’aria e sulle questioni relative al cosiddetto “End of West”, alle discariche abusive e alla disciplina VIA”.

“Durante i lavori della Commissione Stato-Regioni ho esplicitamente chiesto ed ottenuto l’inserimento di alcuni di questi punti nel documento comune – prosegue Bottacin – tra cui in particolare ho segnalato la questione PFAS, i finanziamenti per la difesa del suolo e delle coste, l’End of West e le discariche abusive. Si tratta di argomenti su cui noi stiamo lavorando da tempo dove in taluni casi – come quello dei  PFAS che, come sta emergendo giorno dopo giorno, interessa tutto il territorio italiano – possiamo considerarci modelli di riferimento nazionale, avendolo evidenziato per primi ed avendo iniziato da subito ad adottare tutte le necessarie contromisure nell’ambito dei limiti riservatici dalla legge statale”.

“Parliamo di proposte di buon senso, su cui sottolineiamo l’importanza di accelerare il percorso dell’autonomia regionale nell’ambito delle normative sull’ambiente – conclude Bottacin -, che nel nostro caso risulta rafforzato dagli oltre due milioni di Veneti che lo scorso autunno si sono recati in massa alle urne per sostenere il referendum”.