La Seconda Commissione Consiliare Permanente, presieduta da Silvia Rizzotto, nei giorni scorsi ha esaminato le relazioni sull’attività svolta nel 2021 dall’Ente parco Fiume Sile. Un’occasione in cui Rizzotto ha voluto sottolineare come i Parchi regionali «Svolgano un ruolo molto importante e siano strategici per l’amministrazione regionale, soprattutto per la loro azione di tutela e valorizzazione dell’ambiente, ma anche di conservazione della memoria storica».

Un ruolo fondamentale, da sempre riconosciuto all’Ente Parco naturale regionale del Fiume Sile, che interessa 11 Comuni e 3 province.

«Nel report consegnato al Consiglio Regionale del Veneto – commenta Arturo Pizzolonpresidente del Parco Naturale Regionale del fiume Sile – abbiamo voluto mettere in risalto alcune delle attività principali svolte nel 2021, tra cui la creazione di una rete di collaborazione sul territorio che coinvolga sia enti pubblici che privati. Una rete che, nell’ultimo anno, si è rivelata essere uno strumento fondamentale per le attività dell’ente, ancor più quando si parla dei comuni appartenenti al Parco, amministrazioni che oggi si trovano in una situazione di scarse risorse economiche a cui sarà possibile fare fronte solo attuando una collaborazione sinergica. È nostra convinzione, infatti, che solo lavorando tutti insieme si possano raggiungere i migliori risultati».

Il Parco Sile, nello scorso anno, ha infatti sottoscritto diverse convenzioni, ad esempio con la Federazione del Camposampierese per la gestione unitaria delle attività di manutenzione ordinaria, pulizia e presidio delle tratte di rispettiva competenza del sedime dell’ex ferrovia Treviso – Ostiglia, ora pista ciclopedonale di proprietà dell’Ente Parco.

È stata realizzata anche l’attività di cartellonistica della Treviso – Ostiglia, progetto finanziato con fondi del PSR e del Parco. Inoltre, il Parco ha sviluppato un progetto di recupero e conservazione di alcune aree, localizzate presso la Porta dell’Acqua e del Gran Bosco dei Fontanazzi, e di ripristino di alcuni fontanili.

Tra gli obiettivi, la revisione del Piano ambientale, che approderà in Consiglio regionale per l’approvazione. Inoltre, nell’abito del nuovo marchio d’area “Alto Sile”, il Parco affianca i 5 Comuni aderenti (Quinto di Treviso, Istrana, Vedelago, Morgano e Piombino Dese) nella definizione della strategia di promozione, con particolare riferimento ai valori naturalistici e di attrazione turistica che il Parco Sile rappresenta.

«Proprio il turismo sarà la prova più grande – conclude Pizzolon – da parte nostra, auspichiamo che gli obiettivi fissati vengano raggiunti nel più breve tempo possibile, perché la grande sfida del turismo non si vince a parole ma solo con i fatti».