Nella mattinata di giovedì 24 marzo, alla presenza del Questore di Venezia Maurizio Masciopinto, della Presidente della Cooperativa Sociale Iside Antiviolenza, dottoressa Giorgia Fontanella e del Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Venezia, dottor Giampaolo Palmieri, presso la Questura di Venezia, a Santa Croce 500, è stato firmato il protocollo denominato Zeus, promosso dal Ministero dell’Interno -Direzione Centrale Anticrimine, volto a diffondere sul territorio della provincia le buone prassi finalizzate ad implementare la capacità di contenimento e gestione delle violenze relazionali in ambito domestico e dei rischi di vittimizzazione.

Il “Protocollo Zeus” – nome che evoca il primo caso di maltrattamento nella mitologia greca – prende spunto da un più ampio progetto europeo, denominato ENABLE, il quale costituisce un modello d’azione innovativo ed efficace, che amplia l’efficacia dello strumento di natura amministrativa dell’Ammonimento del Questore destinato ai responsabili delle condotte delittuose di cui agli artt. 58, 582 secondo comma e 612 bis del codice penale.

L’ammonimento è uno strumento importante perché, prima che si arrivi ad ambiti da procedimento penale ed a condotte che sono penalmente punibili, è finalizzato ad intervenire sul soggetto maltrattante, evidenziando il disvalore sociale e penale della condotta, puntando ad avviare un percorso verso un cambiamento profondo con l’obiettivo finale di incidere su condotte recidive. Nello specifico le persone ammonite dal Questore per violenza domestica o per stalking, sono invitate a presentarsi presso il Centro GRU (Gruppo Responsabilità Uomini) per accedere al percorso di autoresponsabilizzazione, gratuitamente predisposto.

Con l’adozione del “Protocollo Zeus”, già adottato in altri capoluoghi di regione italiani, si vuole agire non più soltanto sulla repressione ma soprattutto sulla rieducazione attraverso un percorso di consapevolezza che conduca ad una più lunga e consolidata azione di prevenzione, mettendo in condizione il soggetto maltrattante di non perseverare nei suoi comportamenti riconoscendone la pericolosità.

L’adesione al progetto, rivolta non soltanto ai destinatari di Ammonimento per reati di violenza domestica e stalking, ma anche ai minori destinatari di ammonimento per cyberbullismo, avviene su base volontaria da parte del soggetto colpito dal provvedimento.