Al via la seconda fase con la sperimentazione sul campo

 

Presentato oggi all’auditorium della Provincia di Treviso, alla presenza di numerose autorità, in occasione della conferenza dei sindaci del territorio dell’Ulss 2 Marca trevigiana, il Progetto di Vita dedicato alle persone con disabilità.

A parlare di questa sperimentazione che nasce, prima in Veneto, in Ulss 2 con la collaborazione della Conferenza dei Sindaci, al fianco del direttore generale Ulss 2, Francesco Benazzi, e del direttore dei Servizi Socio sanitari, Roberto Rigoli, le assistenti sociali dell’Ulss 2 Carmen Prizzon e Alice Sozza, la presidente della Cooperativa sociale onlus Picos, Francesca Baldasso, il presidente provinciale delle associazioni dei familiari e delle persone con disabilità, Ivano Pillon, il presidente del Tribunale di Treviso, Antonello Fabbro, la presidente della Conferenza dei Sindaci, Paola Roma, e l’assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin. 

Obiettivo del progetto pianificare e specificare gli interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali di cui può aver bisogno la persona con disabilità: un approccio nuovo alla persona con disabilità vista non solo come fruitrice di servizi, ma come una persona con le sue esigenze, i suoi interessi e le sue potenzialità da alimentare e promuovere.

Al fine di validare gli strumenti individuati e le misure di accompagnamento alla costruzione del Progetto di Vita inizia ora la “fase 2”, con la sperimentazione sul campo che permetterà di completare il modello progettuale elaborato, monitorare l’implementazione e programmare la sua applicazione su più ampia scala.

“Questa sperimentazione che nasce in Ulss 2 in collaborazione con la Conferenza dei Sindaci, prima in Veneto, dà il via a un Progetto di Vita “personalizzato” cucito addosso alla persona con disabilità – ha commentato l’assessore Lanzarin -. La persona viene messa al centro in tutte le fasi della vita, in questo modo si evitano le frammentazioni e le dispersioni di risorse. Questo è uno dei contenuti dei Decreti attuativi sulla disabilità, che rappresenta una questione fondamentale per le famiglie. La Regione Veneto si sta impegnando in modo da mantenere nel tempo il progetto per garantire anche il “dopo di noi””.

“Un progetto che dimostra il grande lavoro di squadra tra azienda sanitaria, Conferenza Sindaci e territorio, nel ricordo del lavoro iniziato con la dott.ssa Giandon come assistente sociale, ma soprattutto una collaborazione con il Tribunale, con tutte le parti legate anche all’Amministrazione di sostegno e sicuramente un grande lavoro con le famiglie. Il Gruppo di lavoro che comprende Treviso, Asolo e Pieve di Soligo, ha voluto produrre un documento che partisse dal nostro territorio e che potesse essere utile anche per altre Conferenze dei Sindaci”, il commento della presidente Roma.

“Ringrazio il Gruppo di lavoro, il dr Rigoli e la presidente Roma, per il lavoro straordinario compiuto – ha concluso il direttore generale, Francesco Benazzi -. Per la prima volta mettiamo la persona con disabilità e le sue esigenze al centro, arrivando alla massima integrazione in tutti i settori: scuola, famiglia e società. La fase sperimentale che prende il via in collaborazione con la Conferenza dei Sindaci. Nel dettaglio, dopo la valutazione con UVMD (unità di valutazione multidimensionale per le persone disabili) prenderà il via l’inserimento individuale, concordato con i familiari”.