A seguito di alcune notizie e commenti di stampa sui carichi di lavoro nelle scuole relativamente alle procedure per il Covid, la Direzione Prevenzione della Regione Veneto ha diramato un comunicato ufficiale specificando come l’Ente Territoriale abbia sempre lavorato in stretta sinergia con l’Ufficio Scolastico Regionale nella stesura di tutti i protocolli scolastici per l’emergenza COVID-19, prevedendo fin da settembre 2020 l’attivazione di Team di operatori dedicati alle scuole all’interno dei Dipartimenti di Prevenzione.
“Tuttavia” precisano sempre dalla Regione “l’attuale scenario e il numero elevato di classi in cui si verifica la comparsa di alunni positivi ogni giorno sta richiedendo un enorme sforzo sia per l’ambito sanitario che per il mondo della scuola.”
“Per questa ragione” e qui si scende nel tecnico “alla luce delle recenti normative nazionali (D.L. n. 1/2022 e delle Circolari del Ministero della Salute n. 11 del 08/01/2022 e n. 60136 del 30/12/2021), la Regione del Veneto ha ritenuto necessario fornire alcuni chiarimenti elaborando un documento condiviso con l’Ufficio Scolastico Regionale. L’obiettivo di tale documento è quello di risolvere alcune criticità interpretative in uno spirito di reciproca sinergia per uniformare così il più possibile la gestione sul territorio regionale e semplificare quanto richiesto alle famiglie. Infatti, l’articolata gestione prevista dalle indicazioni nazionali, deve considerare, oltre che al lavoro svolto dai Dipartimenti di Prevenzione e dalle Scuole, soprattutto le legittime aspettative delle famiglie di far riprendere al più presto l’attività didattica ai figli.”
“In particolare” sottolinea la Regione Veneto “sono state fornite alcune precisazioni relative al rientro dopo la quarantena e alla sorveglianza con testing (scuole primarie), in considerazione di quanto previsto dalla norma nazionale e considerato lo scenario epidemiologico attuale caratterizzato da un’elevata circolazione del virus. I chiarimenti sono stati forniti, condividendo sempre la strategia con l’Ufficio Scolastico Regionale, al fine di favorire il più velocemente possibile il rientro in presenza, limitando gli adempimenti e le certificazioni richieste ai genitori.”
“Si evidenzia” infine “come per alcuni aspetti (es. sorveglianza con testing T0/T5 nelle scuole primarie) i precedenti protocolli regionali prevedevano una continua comunicazione tra Scuola e Dipartimenti di Prevenzione che ha funzionato in uno scenario epidemiologico completamente diverso da quello attuale.”
Il nuovo protocollo nazionale, approvato con Decreto-Legge, ha ridefinito le procedure di sorveglianza. Infatti, le nuove indicazioni non prevedono una valutazione del Gruppo Classe per la finalità del rientro dopo il test iniziale e “se il risultato del tampone T0 è negativo si può rientrare a scuola”. L’introduzione della possibilità di effettuare il test T0, oltre che presso l’Azienda ULSS, anche presso le Farmacie o altre Strutture Private, può favorire un rientro più tempestivo del singolo alunno subito dopo l’effettuazione del test se questo è negativo. Il Dipartimento di Prevenzione, monitora in sinergia con la Scuola, la comparsa nella stessa classe di due o più casi e ne adegua le conseguenti misure sanitarie di quarantena, mentre la scuola attiva contestualmente le misure di didattica a distanza.