Al Teatro “Mario Del Monaco” cade il “muro” tra palco e platea. Il pubblico diventa il collegio giudicante del processo a Socrate, in scena giovedì 26 gennaio a Treviso per inaugurare la seconda edizione del festival “Mythos”.

Martedì 24 gennaio la performance dell’artista Filippo Locatelli al “Biblios” di via Diaz esplora i concetti di verità e menzogna, temi dell’”Apologia di Socrate”

 

La “quarta parete” è la locuzione che indica, nella terminologia teatrale, la presenza di un “muro immaginario”, posto di fronte al palcoscenico, attraverso il quale lo spettatore osserva l’azione che si svolge nell’opera rappresentata. E’ idealmente il completamento delle tre pareti che convenzionalmente formano il palcoscenico. Questo sottile, invisibile diaframma tra il mondo reale e quello di finzione, con l’allestimento dello spettacolo “Apologia di Socrate” (giovedì 26 gennaio, ore 20.30), non ci sarà più al Teatro Mario Del Monaco di Treviso. Cadrà del tutto. La scelta registica si tradurrà nella “rottura della quarta parete”; perciò l’azione si svolgerà sia in palcoscenico, che in platea, senza barriere tra chi recita e chi assiste.  Gli accusatori Anito e Meleto nel processo a Socrate coinvolgeranno gli spettatori in veste di giurati, nel lavoro che avrà come protagonisti gli attori diplomati dell’Accademia Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e gli allievi di Tema Academy.

Apologia di Socrate. La verità è come l’acqua” è un originale allestimento firmato da Giovanna Cordova, regista e autrice di drammaturgie teatrali, “anima” di Tema Cultura e ideatrice del festival di teatro classico “Mythos”, la cui seconda edizione viene inaugurata dall’opera che verrà rappresentata con le formalità di un vero e proprio processo penale odierno. Il filosofo ateniese (469-399 a.C.), il cui pensiero influì su tutto lo sviluppo della filosofia greca e occidentale, dopo la restaurazione della democrazia in Atene fu denunciato per empietà e corruzione dei giovani, subì il processo e la condanna a morte, che eseguì da sé stesso bevendo la cicuta.

La scelta della rottura della quarta parete l’ho voluta per coinvolgere direttamente il pubblico nello spettacolo. I giovani discepoli di Socrate, che sostengono la difesa, arrivano sul palcoscenico salendo dalla platea del teatro”, spiega la regista Giovanna Cordova, autrice del testo “Ed è ugualmente dalla platea che verrà sferrata la requisitoria contro il filosofo, sostenuta dai due grandi accusatori Anito e Meleto, ruoli rivestiti dagli attori diplomati all’Accademia Goldoni dello Stabile. Gli attori si rivolgeranno sempre al pubblico, che rappresenta il collegio giudicante, una moderna corte d’assise in cui, però, verrà riproposto lo stesso numero di giurati richiesti all’epoca di Socrate, ovvero cinquecento”.

La parte di Meleto è stata affidata a Luca Boscolo, mentre Alberto Olinteo vestirà i panni di Anito. I giovanissimi allievi di “Tema Academy”, la scuola di teatro trevigiana fondata e diretta da Giovanna Cordova, formeranno il coro che, con una inversione dei ruoli processuali, sarà la parte lesa (gli allievi del filosofo) a cui è affidata la difesa. “La loro è la voce dei giovani, che si leva contro la protervia del potere e contro tutti colori che li usano, senza in concreto fare nulla per loro”, sottolinea la regista, “La verità è come l’acqua, se non è pura non è verità  è l’incipit di un saggio di Alfredo De Marsico, grande e discusso giurista del ‘900, e saranno queste le uniche parole che pronuncerà Socrate, in apertura e chiusura dello spettacolo, quasi a voler tracciare la via della difesa ai suoi discepoli che, fino all’ultimo, si batteranno per il loro maestro contro l’arroganza del potere”.

All’allestimento, inserito nella stagione 2023 del Teatro Stabile del Veneto,  collaborano Silvia Bennett per i movimenti scenici e le coreografie e Gianluca Ciccolini per il disegno luci. Alle 19 nel ridotto del Teatro Mario Del Monaco si terrà l’introduzione a cura di Classici Contro – Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha apportato un importante contributo alla progettazione di “Mythos 2023”. A condurre il pubblico nel mondo classico di Socrate sarà il professore Luigi Perissinotto, docente di filosofia del linguaggio a Ca’ Foscari, di cui è stato anche direttore del Dipartimento di filosofia e beni culturali. Un altro appuntamento collegato a “Mythos” è l’intervento del giovane artista Filippo Locatelli, che martedì 24 gennaio (ore 19) sarà presente al “Biblios”, bar adiacente all’entrata degli artisti in via Diaz, per proporre una performance provocatoria proprio sul concetto “La verità è come l’acqua”, alla ricerca del limite tra verità e menzogna.