Con la pubblicazione delle ultime graduatorie relative alle misure del Programma di Sviluppo Rurale arriva altra linea vitale per la campagna veneta. Lo annuncia Coldiretti Veneto facendo riferimento al bando “Creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole” riservato agli agriturismi, alle fattorie didattiche e fattorie sociali.
Su 140 domande ammesse 79 finanziate, il 56% per un totale di 9.540.000 euro.
“Il punteggio base richiesto 25 punti: sono state finanziate solo quelle da 41 punti in su, mai visto punteggi così elevati” – spiega Coldiretti Veneto –  Per l’azione 4.1.1 “Investimenti per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globale dell’azienda” ovvero quegli interventi di miglioramento aziendale soprattutto tecnologici e innovativi i progetti presentati in pianura sono 581, ma solo 124 finanziate, il 22%. In montagna su 105 domande ammesse,  36 quelle accolte il 34%.  In sostanza 160 istanze su 686 pari a 22 milioni di euro di fondi europei.
“I numeri per accedere ai contributi esprimono una classe di imprenditori agricoli qualificata – sostiene Coldiretti Veneto –  data dal titolo di studio, laurea o diploma in agraria,  dalla qualità e certificazione delle produzioni: a denominazione o biologica, ma le risorse ridotte impediscono ad una miriade di altre realta’ agricole di essere finanziate e di fare il salto imprenditoriale”.  A fronte di una disponibilita’ di 22 milioni sono state presentate domande per 67 milioni. Significa – dice Coldiretti Veneto-  che non sono più sufficienti gli stanziamenti europei del Psr. La centralità dell’agricoltura e’ stata testimoniata nella fase del lock down come volano economico ed occupazionale. Tuttora con la ripresa dall’emergenza sanitaria le aziende agricole spingono con nuove progettualita’, mettendo in campo innovazione e soluzioni aperte ai servizi alla collettivita’. ​
“Questo fermento va seguito con attenzione con politiche per l’agroalimentare all’altezza del potenziale manifestato dagli operatori  –  conclude Coldiretti Veneto – Servono segnali di giustizia ed equita’ evitando di abbassare la guardia verso le grandi lobby che controllano la catena alimentare. Trasparenza e regole chiare, inoltre, daranno dignità ad un comparto che mette in sicurezza milioni di cittadini e consumatori”.