Per gestire al meglio la fase-2, anche la Regione Veneto ha deciso di implementare un app, ovvero una applicazione da installare sul cellulare, con la quale tracciare il movimento delle persone per eventualmente informarle di essere entrate in contatto con una persona contagiata. Nel caso in cui venisse adottata una app nazionale, il progetto regionale sarebbe derubricato come semplice esperimento.
“Sin dall’inizio – spiega il Governatore del Veneto, Luca Zaia – abbiamo pensato di progettare un sistema informatico che permettesse ai nostri cittadini di sentirsi più protetti”.
Secondo quanto spiegato dal presidente veneto, dopo aver installato l’app, andrebbero inserite due informazioni: e-mail e codice fiscale. Nel cellulare, poi, si dovrebbe attivare il bluetooth in modo tale che possa ‘colloquiare’ con altri vicini, in particolare con cellulari ad una distanza inferiore di due metri e per almeno quindici minuti. Nel caso poi che una persona fosse trovata positiva, allora questo sistema permetterebbe di contattare immediatamente le persone che sono state in contatto ravvicinato, con le caratteristiche precedenti. Sostanzialmente il funzionamento è quello adottato dal modello coreano, con una sola differenza sostanziale: qui in Italia ci sono delle regole ferree che riguardano la privacy.
“Per me – spiega Zaia – l’istallazione della app dovrebbe essere forzata. Così come lo sono il dover portare la mascherina ed i guanti. Deve essere una app semplice e soprattutto deve essere presente in almeno il 60% della popolazione perché possa essere efficace, altrimenti è come non averla”.