Effetto rebound o effetto di rimbalzo. Questo fenomeno si verifica quando un farmaco utilizzato per un certo periodo di tempo per curare un certo sintomo viene sospeso all’improvviso, generando appunto un effetto di “rimbalzo” che porta a far riemergere il sintomo presente inizialmente in forma amplificata.

Effetto rebound: quali farmaci

Un esempio classico è costituto dai farmaci per l’ansia o dagli antidepressivi. In generale, con tutti gli psicofarmaci l’effetto rebound di fatto è una possibilità: se si assumono per più di qualche settimana, dunque, non andrebbero mai sospesi all’improvviso, ma si dovrebbe ridurre gradualmente il dosaggio.

Alcuni di questi farmaci agiscono su una molecola che si chiama recettore beta, bloccandola e riducendo così la pressione. Il fatto che quei recettori siano bloccati induce l’organismo a produrne di più e si verifica quindi una situazione in cui i recettori beta sono aumentati. Fin tanto che risultano bloccati dal farmaco la situazione è sotto controllo, ma se si sospende l’assunzione all’improvviso, si verifica una condizione di ipersensibilità col rischio di tornare alla situazione iniziale e di riscontrare una sintomatologia ancora peggiore.