Il 27 e il 28 maggio a Venezia si è svolto un evento organizzato dall’azienda inglese produttrice di cosmetici fatti a mano Lush e l’associazione I Mici del Forte che agisce attivamente nel territorio soccorrendo i gatti feriti o abbandonati. L’evento si è svolto all’interno del negozio Lush di Venezia a Cannaregio e ha visto la collaborazione fra lo staff dell’esercizio commerciale e i volontari dell’associazione. Le due giornate erano finalizzate a raccogliere fondi da investire nelle attività de I Mici del Forte quindi nel soccorso e nell’assistenza di animali.
Lush è un marchio che utilizza termini come biologico, handmade e che segue valori animalisti e ambientalisti, infatti è contrario ai test sugli animali e produce il minor numero possibile di imballaggi. Inoltre si interessa al territorio dove si insedia e promuove progetti di solidarietà con le attività della zona, per questo ha preso contatto con l’associazione del veneziano che risulta in linea con i valori proposti e insieme hanno organizzato l’evento di raccolta fondi. Lush ha messo a disposizione la vetrina e il prodotto New Charity Pot, in regalo con l’acquisto della crema un manufatto artigianale creato dai volontari e il ricavato dalla sua vendita è stato devoluto totalmente alla causa dei gattini di Mestre.
Il presidente dell’associazione animalista Andrea Venerando si è detto molto soddisfatto dell’evento e, al di là del dato economico, hanno contribuito a rendere le due giornate così importanti le richieste per fare volontariato all’interno dell’associazione e le richieste di adozioni. Un altro successo quindi per l’associazione che vede coronato il suo impegno volontaristico dall’interesse e dalla partecipazione di molte persone.
L’associazione I Mici del Forte ha espresso solidarietà dopo i fatti accaduti all’Oasi di Spinea e Venerando afferma che dovranno essere le indagini delle forze dell’ordine a fare luce sull’accaduto. Come associazione hanno subito mandato il loro veterinario a verificare le cause dei decessi degli animali, ma i dubbi rimangono ancora irrisolti a riguardo.
Erika Marchi